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Blue Girls – Intervista a Felicia Di Pancrazio

Intervista a Felicia Di Pancrazio, giocatrice delle Blue Girls Softball Serie A1 2024

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Felicia Di Pancrazio - Blue Girls Softball
Felicia Di Pancrazio, Blue Girls Softball

Messe in archivio le interviste di Giulia Calzolari e di Ambra Collina, oggi è il turno di Felicia Di Pancrazio, una giocatrice capace di occupare sia ruoli da interno che da esterno.

Utilizzata in questo inizio 2024 come esterno centro delle MiaOffice Blue Girls Softball, Felicia nonostante la giovane età (classe 2006) è già una solida realtà della formazione di Pianoro.

I suoi 18 anni si sentono forse anche nell’ansia che la raggiunge ad ogni inizio di gara. Ma il carattere e la maturità dell’atleta vengono evidenziati in modo lampante dal ragionamento esternato quando parla di fallimenti e sbagli.

Non una cosa che si sente tutti i giorni neanche da persone ben più grandi di lei. Il softball conferisce anche questa presa di coscienza.

E ora spazio alle risposte di Felicia.

Il campionato è appena iniziato, facendo un passo indietro, qual è la prima cosa che ti viene in mente pensando al play ball?
«Il campionato riprende e l’ansia torna a far parte di me. Sono molto felice che una nuova stagione inizi, ritornare a viaggiare per le partite in trasferta, lottare ad ogni partita verso un solo obiettivo rende tutto più magico. D’altra parte, sono una persona che si fa prendere molto dalle emozioni e alcune volte rischiano di sovrastarmi e non riesco a giocare come vorrei».

Qual è il gesto tecnico che, realizzato in gara, ti fa gioire maggiormente? E quale quello per cui ti alleni costantemente perché pensi non sia mai abbastanza perfetto?
«Ovviamente il fuoricampo è il gesto tecnico che viene esaltato di più ma risulta spesso come un’azione singola, sogno di farne tanti ma soprattutto in occasioni importanti così che raddoppino di valore. Mi alleno costantemente per cercare di arrivare alla perfezione sotto ogni aspetto che il campo richiede: in difesa cercare di arrivare a prendere ogni palla al volo, sviluppare la forza e la precisione del tiro. In attacco cercare di aiutare maggiormente la squadra sia con battute di potenza ma anche con del gioco corto che spesso viene messo in secondo piano, ma ricordiamoci che basta un singolo punto in più per vincere le partite e questa arma deve essere sfruttata perché a dir poco letale».

Felicia Di Pancrazio - Blue Girls softball Serie A1 2024

Felicia Di Pancrazio – Blue Girls softball Serie A1 2024

Qual è la routine con cui ti prepari alla partita? Scaramanzie, cabale, gesti metodici, eccetera.
«Sono una persona molto scaramantica, cerco di usare sempre gli oggetti o i movimenti che mi portano fortuna. Il vestiario che indosso insieme alla divisa deve essere sempre lo stesso. Ho sempre le stesse collane, le stesse scarpe e gli stessi guantini. Quando entro in campo per l’inizio della partita eseguo sempre lo stesso gesto in ricordo dei miei cari che non ci sono più da tanti anni».

Qual è il momento che ami di più della gara?
«Quando la partita sta per terminare è il momento che mi piace di più, la pressione inizia a salire e contemporaneamente anche l’adrenalina. Quel momento è caratterizzato più dalla voglia di vincere che la squadra ha, l’aspetto tecnico inizia a scendere e viene superato dall’aspetto mentale che un gruppo unito possiede».

Qual è o quali sono le cose che ti hanno insegnato il softball? Quelle che ti hanno arricchito come persona.
«Il softball/baseball è l’unico sport che ho sempre praticato da quando ho cinque anni, mi ha visto crescere e mi ha cresciuto. Ho imparato cosa vuol dire giocare di squadra, lottare e mai mollare. Credo sia lo sport con più percentuale di errore concessa, l’unico sport dove se batti 3 su 10 o 4 su 10 risulti essere un campione. Ti trasmette quindi una mentalità che pochi sport ti portano ad avere. Sbagliare e fallire sono i verbi che più sento dire da quando sono piccola ma questo non mi ha mai portato a pensare di smettere».

Come andranno, secondo te, le Blue Girls in questa stagione?
«Come ho detto prima credo molto nella scaramanzia, per questo non dico nulla di certo. Ci auguro solo di riuscire a dimostrare e a giocare come sappiamo senza preoccupazioni».

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