Dell’Aquila e il Leone S3 #32 – Che Switch!

Che switch! E’ davvero il caso di scriverlo, il cambio di passo della Fortitudo in avvio di playoff è per il momento impressionante. Inizio arrembante e poi gestione in Gara 1, valanga in Gara 2; due prove da parte di biancoblu che sottolineano l’approccio perfetto alla post-season. 

Superiorità macroscopica

Le analisi tecniche riguardanti la serie si esauriscono in poche battute, anzi in pochi possessi; quelli di cui si serve la Fortitudo per mettere in chiaro chi comanda. Se domenica Treviglio è riuscita, più o meno, a contenere i danni senza tuttavia dare l’impressione di poter riaprire una partita fortemente indirizzata, martedì la superiorità è parsa quasi imbarazzante. Il “quasi” va messo per rispetto sportivo all’avversario.

Rimanendo su Gara 2, la scia di fiducia, e contemporanea sfiducia, delle due squadre ha costruito il confronto già dal secondo quarto, descrivendo la ripresa come un lungo garbage time sebbene Bologna abbia tenuto alto il ritmo fino a 5′ dall’ultima sirena.

Risposte positive dalla panchina

La partita di martedì ha evidenziato anche un altro grande plus di questa Fortitudo “formato playoff”: una panchina all’altezza. Al di là delle statistiche, che avvallano quanto visto in campo, la sicurezza con cui Morgillo, Sergio e Giuri hanno contribuito al trionfo è lampante.

Ok il gap incolmabile, ma il fatto che ogni pallone alto nel quarto quarto fosse preda di Morgillo va scritto. Così come vedere Giuri e Sergio tirare in fiducia dall’arco dice di una Effe non strettamente dipendente dai soliti noti.

Trattasi di un’ottima risposta d’atteggiamento corale. Tutti sono focalizzati sullo stesso obiettivo e, soprattutto, tutti sono in grado di dare un contributo importante alla causa. Asterisco su Conti, atteso anche lui dallo switch che i compagni hanno già effettuato.

Domani il primo match point

Firmato il 2-0 nella serie, domani arriva il primo match point biancoblu per la qualificazione alle semifinali. Non sarà, però, una passeggiata senza ostacoli. Lo hanno ribadito in maniera chiara i due coach nel post-partita.

Il cambio di parquet apre ad una sfida diversa, in cui Treviglio sa che si gioca tutto e, davanti al proprio pubblico, vuole onorare l’impegno fino alla fine. Vuole farlo pareggiando l’intensità fortitudina, anche sotto il punto di vista dei contatti “cattivi”, quelli al limite del regolare, maggiormente permessi ai playoff.

Come deve comportarsi la Effe? Esattamente come si è comportata fino ad ora con la sicurezza di essersi guadagnata qualche margine di sbavatura in più rispetto all’avversario ma, al tempo stesso, la consapevolezza di aver più riposo in caso di chiusura anticipata della serie. Gli uomini di Caja sono focalizzati sul “premio”, non vanno stuzzicati dall’esterno.

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