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RS-STADIO: Anche dovesse andarsene, López vuole farlo da vincente – 17 apr

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Sarà Diego López l’allenatore del futuro del Bologna? Non è dato saperlo, ma le sensazioni, gli spifferi, dicono che anche in caso di promozione potrebbe essere più no che si la risposta. Almeno questo è quello che sostiene Bruno Bartolozzi nell’odierna edizione di “Stadio”, raccontando di un rapporto che comunque tutti intendono concludere nel migliore dei modi. Intorno a Diego López il mondo è cambiato in appena nove mesi: arrivò in città con molta carica e poche certezze, con una squadra rifondata da Filippo Fusco con due lire, seconda scelta dopo la delusione di Zeman, una piazza che pretendeva la A appena persa e una rosa che forse garantiva una metà classifica o poco più su, vista play-off. Ha issato la squadra al secondo posto, ha visto la società passare di mano, crescere e darsi nuovi ambiziosi obbiettivi. E certo la squadra è sempre al secondo posto, ma intanto tutto è cambiato, alcune incertezze e alcune prestazioni incolori hanno portato dubbi in Corvino, Fenucci, Saputo. In Serie A servirà un grande nome, forse, e forse questo grande nome sarebbe arrivato se possibile già a gennaio, non fosse stato che il Bologna era secondo e non aveva senso stravolgerlo. 

In ogni caso è fondamentale chiudere al meglio questo rapporto. Bartolozzi sottolinea questo punto, spiegando che è interesse di tutti concludere il campionato nel miglior modo possibile: il Bologna in A, López che potrà vantare sul suo giovane curriculum una promozione – è bene ricordarlo, tutt’altro che scontata lo scorso agosto – che potrà senz’altro valergli molto come referenza nel suo prossimo impiego, mentre sotto le Due Torri si guarderanno intorno magari pensando a quel Gasperini a fine corsa con il Genoa. È del resto già successo di chiudere in bellezza, accadde ad esempio a Dino Zoff nel 1990: sapeva di lasciare la Juventus a fine stagione, lo fece conquistando una Coppa UEFA che significava interrompere anni di digiuni e delusioni. 

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