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Bologna FC

È la dura legge del gol – 02 apr

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Lotito si metta il cuore in pace, questo Carpi vale la A. Arriva quando meno te lo aspetti, lotta da squadra, corre e mena, nel dubbio spazza. È la sua stagione, lo vedi anche dalla fortuna con cui girano certi episodi. Lo merita il suo allenatore, quel Fabrizio Castori che appartiene alla schiera dei Sarri, di quei tecnici che fanno tanta gavetta, ottengono tanti risultati, eppure chissà perché si vedono passare davanti sempre qualche giovane raccomandato che manco in certi concorsi pubblici. Calcio d’altri tempi. Quello di provincia, che regala miracoli. Nessun additivo, nessuna ricetta segreta: corsa, determinazione, grinta. Hai detto poco.

Si metta il cuore in pace anche il Bologna: la A va conquistata sul campo, ci vogliono coraggio, determinazione, fortuna anche. Quella che permette ai padroni di casa di uno stadio “Cabassi” tirato a festa di resistere ad una prima frazione di gara dove la differenza tecnica emerge in favore degli ospiti, che però non riescono a pungere come necessario. Un po’ imprecisione, un po’ bravura di quel Gabriel che già nel Milan del resto aveva fatto vedere buonissime cose al netto della giovane età. Così, come nel calcio accade spesso, al primo ribaltamento di fronte il Carpi passa: tiro-cross di Letizia, Pasciuti la tocca, rete. Facile facile. 

Il Bologna vorrebbe anche reagire, ma il primo tempo finisce. E nel secondo il Carpi passa ancora con un gran gol di Di Gaudio proprio mentre Lopez cerca di riorganizzare i suoi. Una mazzata che stenderebbe anche un elefante, figuriamoci questo Bologna ancora in cerca – ad aprile – di una vera identità. Il 3 a 0 è la sentenza di una gara chiusa con il vantaggio del Carpi, che passato in vantaggio mostra tutto quello che sa fare meglio: Lopez lo aveva detto, “poche cose ma buone”. Buonissime. Compatta, tenace, determinata, la squadra di Castori andrà in A – lo ammette anche il tecnico a fine partita – e con merito visto che domina dall’inizio del torneo nonostante dotti e saccenti ne profetizzino la fine. E il Bologna? Rimandato. La A rimane ancora lì, a portata di mano, ma una cosa dopo ieri è chiara: ci vorranno testa e gambe. E pure un po’ di sedere.

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