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Auguri Rossoblù: Pietro Ferrari – 24 ago

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Calcio d’altri tempi quello del quale parleremo oggi, Calcio dove il Rispetto e l’Umiltà erano alla base di qualsiasi rapporto tra persone che frequentavano lo stesso ambiente e praticavano lo stesso mestiere, quello del calciatore. Siamo nel 1937 e il Bologna è alla disperata ricerca di un giovane portiere che prenda la maglia numero 12 e che si metta, in silenzio e ove possibile in ammirazione, per guardare allenarsi il Maestro Ceresoli e provare a farsi insegnare qualche trucco del mestiere. La scelta ricadde su un ragazzo nato a Reggio Emilia  che da qualche anno difendeva la porta della squadra della sua città natale, la Reggiana: quel portiere era Pietro Ferrari che, nel corso della sua avventura bolognese, entrerà nella storia di questo  club. Pietro era un estremo difensore davvero molto promettente e che aveva una costanza incredibile nelle prestazioni, tanto da guadagnarsi, al momento dell’addio di Ceresoli, il posto da titolare; posto che mantenne per quasi un decina di anni fino a quando un certo Glauco Vanz non arrivò sotto Le Due Torri ( qua potete trovare l’articolo sul portiere mantovano http://goo.gl/jQVucC ) e si prese di diritto il posto da titolare, costringendo Pietro a salutare Bologna e il Bologna per tornare verso casa, nella sua amata Reggio. In mezzo tra l’arrivo e la partenza, oltre all’interruzione del Campionato per cause belliche, possiamo trovare ottime parate, buone partite ma, soprattutto, tre Scudetti ( 1937, 1939 e 1941) e anche una Coppa Alta Italia successivamente alla ripresa del torneo alla fine della guerra. Quella di Pietro con la maglia rossoblù è una storia fatta di sacrificio e di anni passati ad imparare da uno dei più bravi portieri dell’epoca. Pietro, classe 1914, nasceva oggi e noi, consci di quante belle pagine ha contribuito a scrivere per il nostro Bologna, non possiamo non ricordarlo con stima!

 

Consultazione Collezione Luca e Lamberto Bertozzi

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