Bologna FC
Auguri Rossoblù: Dino Fiorini – 15 lug
Penso vivamente che Dino Fiorini, calciatore che ha trascorso a Bologna tutta la sua lunga carriera calcistica, sia il primo caso di uomo capace di vivere contemporaneamente ben tre vite, tutte tra loro davvero diverse: Dino, nato a San Giorgio di Piano nel 1915, si dimostrò da subito, oltre che un ottimo calciatore, uno straordinario atleta, capace di sforzi fisici impensabili data la scultorea statura. Dino, che iniziò a giocare nella squadra del suo paese, venne notato da giovanissimo dal Bologna che decise da subito di inserirlo nel suo settore giovanile, conscio del fatto che aveva appena messo sotto contratto un vincente nato. E al Bologna Dino si dimostrò un vincente per davvero, con la conquista di ben 4 campionati italiani, alcuni dei quali sotto la guida del Maestro Arpad Weisz. Da calciatore si disimpegnò al meglio come terzino, anche grazie alle sue doti atletiche che, unite ad una precisione nei contrasti ed un’attenzione maniacale negli uno contro uno, lo rendevano un avversario parecchio ostico per gli attacchi avversari e al contempo una spina nel fianco a causa delle sue incursioni. Questa era però solamente la prima delle tre vite di Dino: la seconda, meno legata al campo, lo vedeva “impegnato” in passioni per così dire secondarie come l’apprezzamento per le belle donne, dovuto anche al viso da attore che era stato donato alla nascita a Dino, e la passione per il gioco da tavolo che, negli anni a venire, gli creò parecchi problemi soprattutto in ambito nazionale, con il CT Vittorio Pozzo che più volte gli negò la maglia azzurra per colpa delle sue passioni. La terza, e questa è davvero una chicca, lo impegnava per parecchie ore al giorno come modello per un prodotto di bellezza, in particolare una brillantina per capelli: era il primo caso di giocatore – testimonial nel calcio, con quest’attività che, soprattutto al giorno d’oggi, vede un sacco di giocatori posare per i più disparati marchi. Curiosa anche la morte di Dino, avvenuta a Monterenzio nel 1944 per opera di un partigiano: Dino era infatti un ufficiale della Repubblica Sociale di Salò, e fu per questo ucciso nei pressi della cittadina bolognese da un opponente del regime.
Qui l’articolo su Arpad Weisz: http://goo.gl/kjmrJu
Consultazione collezione Luca e Lamberto Bertozzi
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