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Auguri Rossoblù: Harald Nielsen – 26 ott

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Harald Nielsen era, a livello calcistico, un mistero: tanto bello da vedere quanto straordinariamente efficace sotto porta durante i Mondiali del ’60, quanto incredibilmente incapace di tenere il pallone fra i piedi appena arrivato sotto Le Due Torri. Poi però, qualcosa cambia: il ventenne attaccante danese trova in Fulvio Fuffo Bernardini un grande estimatore che, nonostante apprezzasse decisamente di più i giocatori dai piedi buoni, si concesse uno strappo alla regola per il centravanti. Fiducia ripagata quindi, con l’arrivo di Helmut Haller che contribuì ulteriormente all’ambientazione e all’essere prolifico del danese: prima stagione segnata da 8 reti che, tenuto conto della presenza di Vinicio in attacco, evidenzia delle capacità sotto porta non comuni. Il brasiliano la successiva stagione saluta il Bologna e Harald, detto Dondolo a causa della sua andatura, appunto, dondolante e dinoccolata, si prende il palcoscenico tutto per sé con 19 centri che valgono il primo posto nella classifica capocannonieri (in coabitazione con Manfredini della Roma). Giacomo Bulgarelli, stupito dal killer instinct del compagno di squadra, dirà perplesso «Non riesco a capire come fa» riferendosi alla differenza tra le capacità tecniche e la vena realizzativa di Harald. Nielsen, d’altronde, sapeva soltanto ricevere il pallone, avanzare verso la porta avversaria e concludere a rete. Un gioco da ragazzi no? E poi, la personalità di questo ragazzo era una macchietta: riservato, non si lasciava trascinare in inutili e controproducenti discussioni avviate, spesso, dal suo compagno di squadra Haller che non vedeva proprio bene Harald, criticandone la scarsa abilità calcistica e quell’andamento goffo; Nielsen, dal canto suo, rimaneva in silenzio, appariva come attore in film danesi e passava le sue giornate nel villino sulle colline bolognesi, completamente alienato da un mondo al quale non voleva appartenere, se non per quei 90 minuti alla domenica. Lo Scudetto del 1964 completamente estraneo alle manovre della squadra ma presente quando bisognava buttarla in fondo al sacco. Poi l’appannamento fisico e mentale, i tanti cambi di maglia in Italia e la decisione, a 29 anni, di ritirarsi dal calcio giocato, prendendo in mano il Copenaghen e diventandone presidente. Dondolo ci ha lasciati lo scorso anno, ci ha lasciati facendo il suo gol più bello e se ne è andato con quel suo solito ritmo caracollante e un po’ goffo, giusto per farci capire che non ha dimenticato il passato. Oggi, 26 ottobre, Harald avrebbe compiuto 75 anni e questo è il nostro ricordo per Lui, campionissimo in campo quanto riservato fuori. Buon Compleanno Dondolo, continua a segnare per Noi anche da lassù!

 

Consultazione Collezione Luca e Lamberto Bertozzi

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