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Auguri Rossoblù: Hidetoshi Nakata – 22 gen

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Dal pallone allo zainetto, borraccia e passaporto.

Storia incredibile quella di Hidetoshi Nakata, uno dei giocatori più forti e caratteristici che Il Sol Levante abbia mai mandato in Europa a sbocciare. Da molti definito IL Beckham dagli occhi a mandorla, il centrocampista nipponico aveva, fino a quel momento, creato intorno a sé una sorta di aurea misteriosa che rendeva il suo genio e la sua persona ancor più interessanti. Arrivato in Italia nel 1998 dopo un Mondiale nel quale non fece vedere tutto ciò che era nelle sue corde, a Perugia ha modo di consacrarsi, di farsi scoprire, passo dopo passo, da tutti i curiosi del pallone, intenzionati a capire se c’è davvero del buono sotto tutto quel silenzio. Il buono c’è, eccome se c’è, e non è un caso che la Roma se ne accorga e decida di soffiarlo a Gaucci, riempiendo comunque il portafoglio al vulcanico presidente umbro. A Roma il samurai si trova di fronte l’ottavo Re della Capitale e non è proprio così facile imporsi, anche considerando le difficoltà societarie nelle quali i capitolini versavano, che portano il Nostro Hidetoshi a cambiare casacca, scegliendo il Parma.  In Emilia le cose vanno bene ma non benissimo, tanto da dover cambiare nuovamente squadra dopo pochi mesi. È il Bologna la meta scelta per portare cultura nipponica anche dall’altra parte del mondo, e Bologna ringrazia: Carlo Mazzone, che già lo aveva allenato ai tempi della Roma, lo trasforma in regista e lì ottiene i migliori risultati, sia di squadra che individuali. Un altro paio di squadre e poi, dopo parecchi guai fisici, la decisione di abbandonare il Calcio, con queste parole, a soli 29 anni:

“Sono passati più di 20 anni da quando cominciai il mio viaggio chiamato calcio. Non c’è stato nessun episodio né un motivo in particolare che mi ha portato a prendere questa decisione. Semplicemente sentivo che era arrivato il momento di staccarmi da questo viaggio chiamato calcio professionistico e volevo cominciare un altro viaggio che mi porti a scoprire un nuovo mondo. Tutto qui”.

Grazie a tutti, e buonanotte al secchio.

Zaino in spalla, Hidetoshi si inventa viaggiatore e parte per scoprire il mondo, le persone che lo abitano e un nuovo modo di vederlo. Mente aperta, mentalità nuova. Oggi Nakata compie 40 anni e, mentre è impegnato a scoprire il globo terracqueo, gli facciamo i nostri più cari auguri, ricordando una sua dichiarazione che, oggi più di allora, fa riflettere, e parecchio:

“Se si viaggiasse di più ci sarebbero meno pregiudizi idioti e magari si capirebbe meglio se stessi”

 

Auguri Hidetoshi, e grazie. 

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