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Rugby – Bologna Rugby 1928 v. Civitavecchia 43-8 – 23 Ott

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Nella plumbea ed insolita cornice mattiniera del centro sportivo “La Dozza”, il Bologna travolge Civitavecchia e ritrova così il filo d’Arianna che in quel di Pesaro pareva essersi smarrito, riportandosi immediatamente sulle tracce delle prime in classifica.

Certo, non è stata una partita indimenticabile dal punto di vista dello spettacolo ma servivano i 5 punti e quelli sono arrivati. Anche perché di fronte ai rossoblu di mister Ogier, c’era una squadra fisica e spigolosa (oltre che vestita in maniera del tutto “vintage”, con una verde maglia immune da sponsor o eventuali litografie) che al momento occupa l’ultima posizione della graduatoria ma che probabilmente ci resterà per poco.

Il match. Sotto gli occhi di oltre un centinaio di appassionati infreddoliti dalle prime nebbiose domeniche autunnali, i rossoblu partono subito in quarta siglando immediatamente la meta del vantaggio con Donattini, bravo a sfondare la linea laziale sull’out di destra. Dalla piazzola, Sergi è veramente impeccabile nell’aggiungerci i due punti supplementari della trasformazione calciata da posizione defilata, per un blitz improvviso che vale 7 punti e tanti benauguranti presagi per il proseguo della partita.

Calma però. I tirrenici non sono saliti nella vecchia “felsina” per farsi strapazzare e dopo una serie di ruvide mischie conquistate in qualche modo, si guadagnano la punizione che il piede di Gentile tramuta nel momentaneo 7 a 3.

Al campanello suonato dagli ospiti, i padroni di casa rispondono con grande decisione. Prima Sergi dalla piazzola riporta il gap a 7 punti (10 a 3), poi tocca ad Anteghini siglare la meta -ancora una volta trasformata da Sergi che vale un più rassicurante 17 a 3 con cui si chiude la frazione.

Nella ripresa il canovaccio non cambia. Anzi, piuttosto misteriosamente ricomincia  tutto esattamente com’era cominciato nel primo tempo, quindi con Donattini che schiaccia l’ovale in meta sul binario di destra ad una manciata di secondi di distanza dal fischio d’apertura decretato dal signor Boaratto.

Quantomeno bizzarro.

Stavolta Sergi non inquadra i pali, ma poco cambia, poiché una decina di minuti più tardi è il pilone sinistro Macchione ad infiltrarsi oltre la trincea capitolina per la quarta volta nel corso della partita. Da posizione centrale Sergi non fallisce il bersaglio, trascinando i suoi ad un sereno 29 a 3.

Obbiettivo raggiunto con 25 minuti d’anticipo.

A questo punto, con la partita in freezer ed il punto di bonus offensivo già cucito in tasca (ricordiamo che viene assegnato alla squadra che realizza almeno 4 mete) è plausibile che la truppa legionaria bolognese rallenti un pochino il passo. Tanto da consentire ai bianco- verdi di siglare la meta della bandiera, con Crinò al 61esimo. Un fuocherello di paglia, spento quasi immediatamente dalla marcatura di Signora al 71esimo (bravo ad aggirare tutta la trincea avversaria sulla sinistra per poi depositare la palla sotto i pali) e da quella di Soavi a tempo ormai scaduto, sullo svolgimento di un bel calcetto di spostamento atto ad esplorare l’ormai rarefatta difesa romana. Di Sergi (uno dei migliori) dopo la penultima meta e di Alberginhi dopo l’ultimissima, le due trasformazioni che valgono il 43 a 8 finale.

Serviva rialzarsi dopo la rocambolesca sconfitta in terra marchigiana e così è stato.

Domenica si va a Modena, alla caccia del primo successo esterno ma soprattutto di quella continuità di risutlati che garantirebbe ai rossoblu un posto fisso nella pool delle favorite alla promozione in serie A.

Foto di Andrea Malossini

 

 

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