Bologna FC
IL GRILLO PENSANTE – La Grande Scommessa
L’estate 2018 sarà ricordata per il ritorno degli Dei nell’Olimpo decaduto, in quanto era anche solo impensabile fino ad un battito di ciglia fa immaginare Cristiano Ronaldo calcare i manti erbosi della Serie A; ma la vita è una storia imprevedibile, a volte meravigliosa, e quindi potremo goderci l’asso portoghese andare a potenziare ulteriormente la portaerei Juventus che già possedeva i più quotati armamenti bellici presenti in Italia. Solo l’Inter sembra poter ambire ad una sorta di confronto con i titani bianconeri, e forse un Milan a cui la cura Leonardo ha riportato un’argenteria di considerevole valore tra i ranghi bisognosi di nuovo lustro. La Roma ha attraversato la stagione della muta cambiando radicalmente pelle e si annuncia come una mina vagante la cui pericolosità sarà da decifrare strada facendo, mentre il Napoli di contro è pressappoco la stessa auto da corsa dello scorso anno affidata però ad un pilota di spessore internazionale riconosciuto…sarà lui l’ago della bilancia tra un campionato di vertice ed un’affannosa rincorsa nelle retrovie senza possibilità di avvicinarsi alla testa del gruppo? La Lazio invece, dal canto suo, non sembra aver aggiunto pepe alla minestra ma la squadra di Inzaghi è troppo pericolosa per essere omessa d’ufficio dalle zone nobili.
Nella zona di centro classifica con ambizioni continentali veleggia l’Atalanta che, già dalle prime uscite stagionali, appare come la solita fiera da combattimento addestrata da un Gasperini lamentoso ma magistralmente integrato con la sua creatura; anche la nuova Fiorentina sprigiona un certo ammaliante fascino, mentre Torino e Sampdoria, dopo un intero calciomercato in silenziosa apnea, sono riemerse per un finale intrigante, trasmettendo la sensazione di chiudere il cerchio relativo ai probabili posti assegnati nella parte sinistra della classifica.
Le altre squadre non sembrano aver imborghesito le proprie rose con cimeli di valore assoluto, ma si sono affidate molto all’estro dei propri direttori sportivi e alle opportunità via via palesatesi fino allo striscione dell’arrivo; tra questi anche il Bologna, che ha mortificato chi confidava nel millantato “nuovo piano di investimenti triennale” e che invece ha assistito ad un mercato finanziato dalla cessione del gioiellino Simone Verdi e dalle partenze di altri cavalli non più meritevoli di puntate cospicue come Masina, Di Francesco, Mirante, Krafth, Petkovic e compagnia bella. Tabula rasa e ripartenza da zero (o quasi) con il motivato e motivatore Pippo Inzaghi investito dell’onere e dell’onore di risollevare una piazza che sogna da grande ma deve mordere il freno della realtà; qualche giocatore interessante è arrivato, qualche nuovo giovane virgulto si è visto dalle parti di Casteldebole (Svamberg e Mattiello su tutti) ma più sinteticamente si è tentata una nuova ed azzardata scommessa, confidando che possa restituire dividendi più sostanziosi di quelli riscossi fino ad oggi dal ritorno nella massima serie.
A testare il nuovo Bologna di Inzaghi arriva a domicilio al Dall’Ara i vicini sempre irrequieti della Spal, ansiosi di mettere a ferro e fuoco la casa ancora in costruzione dei malvisti rossoblu; le partite estive nelle calde serate d’Agosto hanno sempre un fascino particolare, e cominciare col bottino pieno rispedendo nella nebbiosa Ferrara la truppa di Semplici darebbe un impulso adrenalinico ad una stagione in cui la Grande Scommessa è necessariamente da vincere.
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