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Finali scudetto: la Fortitudo non si ferma più e stravince anche gara 2

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Dopo aver travolto Parma per 10 a 3 anche in gara 2, l’Aquila si ritrova a soli 9 inning dallo scudetto numero undici della sua storia. Con il parziale momentaneamente sul rassicurante 2 a 0 in favore dei bolognesi, basterebbe un blitz nel capoluogo ducale martedì prossimo per alzare al cielo l’ennesimo trofeo a tinte biancoblù.

La partita. Si parte con un’ora di ritardo a causa del maltempo, ma questo non scoraggia i tanti appassionati giunti al  “Falchi” che ingannano l’attesa di questa frizzante nottata settembrina con birra e salsiccia.

Sul diamante, si comincia con le prime due riprese dominate dalle difese, mentre è nel terzo inning che lo tsunami bolognese rompe gli argini e dilaga. Nosti corre salvo in prima su lancio pazzo, ruba la seconda e va a segno sulla valida a sinistra di Flores, dopo un “colpito” a Moesquit. Successivamente, sale in cattedra  Marval che, in “collaborazione” con lo spigolo del cuscino di terza, trova la valida interna che riempie le basi. Dopo di lui, Mazzanti ipnotizza il cubano Ulfrido legnando una bomba oltre le recinzioni di sinistra. L’ex Nettuno firma così un  fuoricampo “grande slam” che trascina l’UnipolSai Fortitudo sul 5 a 0 fra gli applausi scroscianti del pubblico. L’attacco fortitiudino non si ferma e prosegue con Gilmer Lampe: l’olandese prima stampa ai confini del campo un doppio in piedi, poi vola in terza su lancio pazzo ed infine segna agevolmente sulla valida a sinistra martellata da capitan Vaglio. 6-0. Il singolo al centro di Beau Maggi manda immediatamente a punto anche Garcia e poi tocca a Nosti tornare protagonista riportando a casa base il compagno per il timbro dell’  8 a 0. Poco dopo, Scalera non trattiene la battuta di Moesquit che diventa così l’ennesima valida (ottava dell’inning) e le basi si riempiono di nuovo. A chiudere la ripresa, una battuta in scelta difesa di Flores che muove ancora il tabellone per un clamoroso gioco da 9 punti totali.

Al quarto inning, corridori agli angoli per i ducali, frutto dei singoli di Mirabal e Sambucci. La battuta in scelta difesa di Poma procura il primo punto agli ospiti che quantomeno salvano l’onore. Al cambio di campo, però, la Fortitudo ristabilisce le distanze grazie all’ennesima valida di Lampe seguita dal doppio al centrosinistra di Vaglio. 10 a 1.

Col risultato in cassaforte, Rivero termina la sua eccellente gara lasciando il posto al compagno Andrea Pizziconi. Per lui due riprese senza sbavature. Il nono inning, invece, viene affidato a Gouvea che fatica più del previsto per trovare la quadra. Pronti via, subisce le valide di Sambucci e Poma e poi completa la serata storta con due lanci pazzi che consentono l’ingresso del secondo punto parmense e l’arrivo in terza del secondo corridore, abile a completare il giro sull’out in diamante di Deotto per l’ultimo sussulto di questa gara 2.

Il weekend si chiude così nel migliore dei modi, con la Fortitudo Bologna che adesso si ritrova vicinissima dall’undicesimo scudetto della sua storia.

 

Foto di Lorenzo Bellocchio

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