Basket
Sotto i riflettori: Nicolò Dellosto
«La notizia del passaggio alla Fortitudo? Mi è arrivata mentre ero al campetto a giocare con gli amici, ho mollato tutto ed ho chiamato mio papà: è stata felicità pura». Tutta la spensieratezza e la genuinità di un ragazzo che ha trovato nel basket la passione di una vita e che, nonostante un impiego al di sotto delle aspettative, può trovare la propria realizzazione sotto le due Torri.
REGGIO EMILIA.
Nato a Trieste il 4 giugno del 2000, l’atleta del Friuli-Venezia Giulia, dopo essere cresciuto cestisticamente nell’A.S.D. Servolana, si è accasato nelle giovanili della Pallacanestro Reggiana con la formula del prestito con diritto di riscatto. Un’operazione lungimirante quella della società biancorossa, capace di acquisire così un prospetto cestistico di grande rilievo a livello Nazionale. Di ruolo ala piccola, abbina due metri di altezza a cento chili di peso, rendendolo una presenza di spessore sia a livello difensivo che offensivo. Nel giro della Nazionale, il giocatore triestino si è messo in mostra con le giovanili di Reggio Emilia, facendo registrare prestazioni più che positive: quasi in doppia cifra di media, la sua grande capacità offensiva, unita ad un bagaglio tecnico discretamente ampio per un atleta così giovane, hanno attirato le attenzioni di molte squadre, tra cui la Fortitudo.
FORTITUDO.
Trasferitosi sotto le due Torri nell’estate del 2019, Dellosto è stato da subito accolto con calore per la possibilità di vedere crescere un giovane prospetto a Bologna, nella memoria recente di altri cestisti sbocciati sotto i riflettori del Paladozza. Nonostante le indiscutibili qualità tecniche e atletiche messe in mostra ogni qualvolta ce ne fosse occasione, per il cestista friulano le porte del parquet sono quasi sempre rimaste chiuse, non vedendo mai decollare il proprio minutaggio. Offensivamente pungente, il classe 2000 in avanti si fa apprezzare per la capacità di attaccare con e senza palla, rivelandosi inoltre mortifero al tiro. Difensivamente, invece, qualche lacuna di troppo penalizza il suo rendimento, figlia di una mancanza di malizia dettata dalla poca esperienza su palcoscenici importanti. Nonostante ciò, alla sua prima stagione sotto il vessillo biancoblù e con solo trentasette minuti di impiego complessivi, Dellosto ha trovato la via del canestro nel 50% dei casi (3/6 da 2 punti; 3/6 da 3 punti), riuscendo a dare in ogni occasione concessagli nuova verve alla squadra. Poco utilizzato da Martino nel corso della stagione, il giovane triestino ha trovato comunque il modo di dare il proprio contributo alla Fortitudo in più di un’occasione, trovando 7 punti all’esordio stagionale con Pesaro ed una giocata da incorniciare con la stoppata nella gara interna contro Milano sul “Chacho” Rodriguez. Sprazzi di classe che lasciano intravedere un futuro brillante per un giovane in rampa di lancio. La domanda però è: questa rampa di lancio sarà quella biancoblù della Fortitudo? Staremo a vedere.
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