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28 Maggio, il punto su Basket City. Champagne, lacrime e fuochi d’artificio

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Il solito tran tran di Basket City fatto di scoop velleitari e scaramucce verbali sui social si è improvvisamente impennato negli ultimi giorni con una serie di avvenimenti che trasforma radicalmente i programmi dati per certi fino a poco tempo fa. La Virtus esclusa dall’Eurolega (ma definitivamente? Non ne siamo così sicuri), la Fortitudo ammessa alla Basketball Champions League hanno trasformato gli orizzonti di entrambe le società, che si sono subito mosse con imprevedibili contromisure. La più clamorosa, dopo un balletto sui media da vecchi tempi, è stata la sostituzione di Antimo Martino con Meo Sacchetti, l’allenatore della Nazionale, improvvisamente liberatosi per il presumibile disimpegno della Vanoli Cremona. La notizia, ieri, è stata però anticipata dal primo boom di mercato virtussino, l’arrivo a Bologna di Amar Alibegovic, oggetto del desiderio di tanti che tutti davano ormai per trasferito alla corte di Armani e Messina. Qualche lacrima può essere scesa per il diniego ricevuto dai bianconeri in Eurolega (ribadiamo, stiamo però ancora a vedere), come dall’abbandono della Fortitudo del protagonista massimo delle sue due ultime grandi annate, quell’Antimo Martino che ha lasciato tante “vedove” all’interno della tifoseria. Una scelta come questa dovrebbe tuttavia essere dettata da una crescita esponenziale delle ambizioni della squadra di Pavani, che evidentemente ha trovato sul territorio un supporto finanziario che gli consente di puntare ad un futuro inimmaginabile fino a pochi mesi fa. La prima scelta di puntare su Jasmin Repesa sinceramente lasciava alquanto perplessi: l’esperienza internazionale di quest’ultimo rispetto alla benzina in corpo del giovane Martino, che poteva essere una scommessa sul piano europeo ma anche il trampolino per una epopea, stava scontentando molti, in particolare fra i più giovani; la firma di Sacchetti, seppure arrivata dopo le pretese giudicate eccessive del tecnico croato, dà invece un altro tipo di garanzia, benché lasci sorgere ulteriori dubbi: le due attuali star nel roster biancoblu, Sims e Aradori, hanno avuto un rapporto difficile propri con lui, in Nazionale e a Cremona. Ci si deve aspettare anche un mercato rivoluzionario in casa Effe?

Non sarà invece rivoluzionario il mercato bianconero, partito dalla conferma di quasi tutto l’impianto della strepitosa stagione appena chiusa ma ieri alimentato da un vero e proprio colpo, perché Amar Alibegovic non è ancora una star in senso stretto, ma ha tutto per risultare ancora più appetibile, nel breve-medio periodo, di quel Davide Moretti scelto da Milano. Rispetto a quest’ultimo infatti il figlio del mitico Teo ha sì tre anni in più (25 contro 22) ma ha anche già dimostrato di poter stare a pieno titolo da protagonista nelle serie maggiori, e come giocatore ha ancora molti margini di miglioramenti, mentre Moretti rimane tuttora soprattutto una scommessa, straordinaria, ma sempre da verificare. A Roma Amar aveva cominciato a fare “l’americano”, a Bologna dovrà adattarsi ad un ruolo meno da protagonista, almeno inizialmente, con l’umiltà di voler migliorare in un ambiente che potrebbe dargli tantissimo, nell’ottica di ricevere altrettanto. Insomma, si aprono scenari stimolanti ancorché diversissimi all’interno di Basket City: la Virtus Segafredo aggiunge mattoncini (il prossimo sarà Awudu Abass o dobbiamo aspettarci una nuova sorpresa?) ad una struttura già solida e rodata (con anche un nuovo campo di gioco adeguato a tutte le incognite che dovessero palesarsi) che la faccia trovare pronta a qualsiasi traguardo le si prospetti, la Fortitudo (rimarrà ancora Pompea?) è invece un cantiere aperto che deve scegliere definitivamente se trasferirsi alla Unipol Arena ma soprattutto dà l’idea di stare programmando una vera rivoluzione tecnica.

Sono i primi fuochi d’artificio, quelli cui stiamo assistendo, per il ritorno ad un dualismo che ha resa epica la Bologna del basket?

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