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18 Giugno, il punto su Basket City. Si prospettano veri Derby?

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Ha sbagliato Massimo Zanetti a dire quello che ha detto nella conferenza stampa di lunedì scorso? A mio parere, no. Le accuse che gli vengono mosse di inopportunità sanno tanto di quell’ipocrita perbenismo che contribuisce a far sì che le cose rimangano sempre le stesse, quindi non migliorino mai. In fondo, non ha detto niente di “offensivo”: Milano farebbe ostruzionismo sul mercato delle avversarie, ma se anche fosse vero, cosa ci sarebbe di male? Ognuno fa la propria gara, è normale che si mettano i bastoni fra le ruote delle avversarie che si temono maggiormente, al limite si potrebbe considerare un riconoscimento per la nuova Virtus. Nel gioco delle parti ci sta pure questo, poi ad ognuno resta la facoltà di fare le proprie considerazioni, approvare o disapprovare, gradendo o meno che ci siano pesci grossi che si ingrossano a spese dei pesci più piccoli. Il can can mediatico che si è generato, quello sì mi pare piuttosto inopportuno, ma in tempi di magra come questi ci si aggrappa alla notizia in modo famelico, inevitabilmente.

Nel frattempo, la Virtus Segafredo può dirsi pressoché fatta, con l’arrivo di Abass a riempire il buco nel ruolo di ala piccola finora coperto dal solo Weems. Manca, in pratica, la guardia straniera che dovrebbe sostituire Gaines, sulla quale si stanno facendo le ipotesi più diverse, ma che ormai tutti aspettano come un crack, dopo le parole spese lunedì in conferenza stampa dalla dirigenza bianconera. Anche, resta curiosità su come verrà completato il roster: dodicesimo, ed eventualmente tredicesimo, resteranno Cournooh e/o Baldi Rossi, o verrà concesso spazio a giovani come Deri? Potrebbe cambiare qualcosa forse se dovesse riapparire all’orizzonte l’Eurolega, ma pure quest’anno la maledizione del capitano pare proprio possa fare il proprio corso e questo dispiacerà ai tantissimi tifosi affezionatisi al lungo di scuola virtussina, come anche, e non potrebbe essere altrimenti, a David Cournooh. Sebbene, siamo sinceri, se la squadra così composta dovesse rispettare le aspettative, in Italia ma soprattutto in Europa, che le stanno crescendo attorno non servirà tantissimo per dimenticare il passato, come insegnano le cronache sportive.

Anche in casa Fortitudo si sta cercando di fare le cose in grande, come è poi giusto che sia affinché rinasca completamente la Basket City leggendaria. Dopo l’ingaggio del coach italiano più prestigioso (Messina non fa testo, è come fosse tornato da americano) è arrivato l’annuncio dell’acquisto degli spazi per il centro sportivo indoor a Borgo Panigale. Al roster si è aggiunto Gherardo Sabatini, dopo gli arrivi di Banks e Totè; dopo Stipcevic, si perderanno Cianciarini e Leunen, e quest’ultimo sarà difficile non rimpiangerlo. Io ci penserei bene prima di lasciarlo andare, anche se temo possa esserci un problema di costi, ma la sua utilità, in panchina come nello spogliatoio, credo che lo renderebbe fondamentale in una squadra che vuole cominciare a pensare in grande ed ha quindi bisogno di tutta la sua esperienza e delle sue doti morali. E anche tecniche, perché no? Dove trovi un cambio come lui per i ruoli sia di 4 che di 5, un modello per i giovani di cui si vuole circondare Sacchetti? Non ha ancora 35 anni, è di due anni più giovane di capitan Mancinelli e ha meno bisogno di quest’ultimo dell’esplosività fisica per rendere sul parquet. Staremo a vedere, certo che si fa suggestiva l’ipotesi di una Supercoppa a Bologna, a settembre, che magari possa riproporre un derby, come ha prospettato Luca Baraldi lunedì scorso: sarà davvero tornata la vera Basket City?

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