Calcio
Lo strano caso della Caribbean Cup 1994
Nel 1994, la Caribbean Cup, competizione che oggi ha lasciato il posto alla CONCACAF Nations League, fu testimone di un evento unico dovuto ad un assurdo regolamento
La Caribbean Cup, o Coppa dei Caraibi è una competizione alla quale partecipano le nazionali dei paesi caraibici, aderenti alla CFU (Caribbean Football Union) ed è anche il torneo attraverso il quale queste nazioni si possono qualificare alla Golden Cup, l’equivalente del “nostro” Europeo per le nazioni centro e nord americane.
Per farla breve quindi, per quanto sia un torneo misconosciuto e non seguito a livello mondiale, è però un torneo importante per la nazioni caraibiche. Nata nel 1978 ha cambiato nome tante volte. Inizialmente disputata ogni anno, sospesa o annullata a volte causa tornado, è vissuta in questo modo fino al 2001. Dopo alcuni anni in cui non venne disputata, è divenuta poi una competizione biennale. Nel 2017 ha lasciato spazio alla Concacaf Nations League, per poi rinascere nel 2021 con la prima edizione della nuova Concacaf Caribbean Cup decisa per il 2023.
Caribbean Cup 1994: l’assurdo entra in campo
Già dal preambolo, si può pensare a qualcosa di particolare. Ma nell’edizione del 1994 successe qualcosa di completamente assurdo. CFU fu obbligata a cambiare il regolamento della competizione. Per la prima volta nella storia, infatti, una delle due squadre iniziò ad attaccare entrambe le porte mentre l’altra iniziò a difenderle entrambe.
Impossibile? Non se il regolamento della competizione prevede che una partita non può finire in pareggio e che in caso di vittoria ai supplementari (con Golden Goal per altro), il referto arbitrale avrebbe dato come risultato un +2 in differenza reti al vincitore. É complesso già solo capirlo, figuriamoci.
In pratica, vincendo 1-0 nei 90 minuti si sarebbero guadagnati 3 punti e un +1 in differenza reti. Vincere 1-0 ai supplementari, invece, concederebbe sempre 3 punti in classifica, ma un +2 in differenza reti.
Il Girone A della qualificazione alla Caribbean Cup 1994
Secondo la legge di Murphy, “se qualcosa può andare storto, lo farà”. E infatti nel 1994 ecco cosa accade nel Girone A della fase di qualificazione della Caribbean Cup.
Porto Rico batte Grenada 1-0 nella prima gara. Poi Barbados batte Porto Rico 1-0 nella seconda, ma lo fa ai supplementari con il Golden Goal. Quindi incassa un gol extra nella differenza reti, per il regolamento spiegato poco fa. E così la situazione appare come in tabella qui sotto.
Partite | GF | GS | Diff. | Punti | |
Grenada | 1 | 1 | 0 | 2 | 3 |
Porto Rico | 2 | 1 | 1 | -1 | 3 |
Barbados | 1 | 0 | 1 | -1 | 0 |
Grenada aveva vinto 1-0 ai supplementari contro Puerto Rico, quindi aveva 3 punti con +2 di differenza reti. Porto Rico aveva perso da Grenada ma vinto contro Barbados nei 90 minuti, e quindi aveva 3 punti e -1 in differenza reti. A questo punto Barbados-Grenada era fondamentale. Barbados battendo Grenada poteva passare in testa, ma diventava decisiva la differenza reti. Solo il primo, infatti, accede alla fase finale.
Barbados-Grenada, la partita più assurda di sempre
Pronti? La gara inizia con Barbados che parte alla grande e si porta sul 2-0, vedendo avvicinarsi la qualificazione. Avrebbe infatti 3 punti e +1 di differenza reti mentre Grenada sarebbe seconda per differenza reti (0). All’83esimo, però, Grenada accorcia le distanze portandosi sul 2-1. Con quella rete, torna in testa al girone, sempre grazie alla differenza reti.
Barbados cerca logicamente di segnare il 3-1, ma dopo 5 minuti di sforzo, appare chiaro che Grenada difende anche con i denti risultato e passaggio del turno. Segnare in quei minuti finali appare impossibile.
Ma come insegna il film “Amici miei”, «Cos’è il Genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d’esecuzione». E il genio in quel momento si chiama Sealy, ed è un calciatore di Barbados. Al minuto 87, dopo aver scambiato palla col proprio portiere per qualche secondo, scaglia in porta il pallone, segnando l’autogol del 2-2.
I giocatori di Grenada esultano, poi capiscono. Se i 90 minuti si chiudono sul 2-2, si va ai supplementari e chi segni il golden goal definitivo, incasserebbe un +2 di differenza reti. Sealy aveva giocato il tutto per tutto. Entrambe le formazioni nei supplementari avrebbero giocato per vincere, Grenada non poteva rimanere arroccata in difesa. E Barbados segnando ai supplementari tornerebbe in testa alla classifica. E passerebbe il turno, accedendo alla fase finale della Caribbean Cup 1994.
L’assurdo diventa grottesco
Ma dall’assurdo si passa al grottesco. Perchè grazie alla situazione di classifica e al regolamento, Grenada può evitare i supplementari in due modi: fare gol e vincere 3-2, oppure farsi a sua volta autogol e perdere 3-2. Insomma, a Grenada basta una rete in qualunque porta.
Non ci credete? Fate i conti. Vincendo andrebbero da soli a 6 punti, mentre perdendo tutti sarebbero a 3 punti, ma Grenada avrebbe +1 di differenza reti contro lo 0 di Barbados e il -1 di Porto Rico.
E purtroppo, non abbiamo un filmato di quegli ultimi 2 minuti di completa follia. Grenada appena ha il pallone prova ad attaccare entrambe le porte, e Barbados cerca di difenderle entrambe. Evidentemente i ragazzi di Grenada non realizzarono subito la cosa, oppure dalla ripresa dopo la rete del 2-2, avrebbero potuto passarla direttamente al proprio portiere per farsi autorete. A ogni modo, quel momento si ha virtualmente una formazione che attacca due porte, e una che difende entrambe.
Il fischio finale arriva che si è ancora sul 2-2. Si va ai supplementari con l’aggiunta, come detto, della regola del Golden Goal. E dopo soli 4 minuti Sealy è davvero un genio, e forse eroe nazionale. Barbados segna il 3-2 che vale come un 4-2 e fa staccare loro il biglietto per la fase finale. Il video con l’autogol e la rete della vittoria, sono da puro teatro dell’assurdo.
Critiche pesanti, ma ormai il danno è fatto
Ovviamente i dirigenti di Grenada non lesinarono critiche anche pesanti al regolamento, parlando di vero e proprio raggiro. Senza mezzi termini misero in dubbio la sanità mentale di chi lo aveva redatto. «La persona che ha elaborato questa regola dovrebbe essere internata in un manicomio», furono le esatte parole di James Clarkson, tecnico di Grenada, che aggiunse anche che non è concepibile che un giocatore per vincere debba segnare un’autorete.
Difficile dargli torto. E infatti, il regolamento modificato da poco per cercare di aumentare lo spettacolo, venne cambiato dall’edizione dell’anno successivo. Anche se è difficile dare torto che quello andato in scena, non fosse stato spettacolare. Spettacolarmente assurdo. É o non è una delle storie di calcio più assurde che abbiate mai sentito?!?
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