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11 Febbraio, il punto su Basket City. Ora il gioco si fa duro, ma non è un’ultima spiaggia

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Ora si fa davvero sul serio. Questa sera il primo verdetto, col passaggio del turno nei quarti di finale della Coppa Italia. La Virtus Segafredo ritrova sul proprio percorso quella Umana Reyer Venezia che la scorsa stagione le fece parecchio male. Non erano poi così tante le probabilità che questo accadesse, ma alla fine il fato ha voluto si ripartisse con una sorta di rivincita. Ecco, questa è l’ultima cosa che i bianconeri dovranno avere in mente, questa sera, col rischio, nel caso opposto, di farne una questione quasi personale che potrebbe limitarne la lucidità.

Dopo una fallimentare Eurocup, Venezia viene da una serie di sei vittorie consecutive in campionato ed è noto come abbia giocatori che si infiammano letteralmente nei momenti scottanti; viceversa, la Virtus Segafredo targata Serbia ha talvolta patito le situazioni da dentro/fuori, pur avendo in teoria tutte le armi per venirne a capo. Nell’ultimo periodo in verità la sensazione è che la squadra di Djordjevic sia cresciuta sotto tuti i punti di vista, a cominciare da quello mentale, per cui non è vacuo o stolido ottimismo ritenere che sia totalmente nelle sue corde superare il turno, con o senza il contributo di Marco Belinelli, che peraltro potrebbe anche fare un’apparizione, magari per mettersi in ritmo in vista della eventuale semifinale.

Che al 99% dovrebbe essere con Milano, partita che in tanti hanno iniziato a definire la vera finale di questo torneo, dimenticando che in finale dovrebbe arrivare con tutta probabilità una certa Sassari che non ha niente che le impedisca di ambire alla vittoria finale, anche contro un’Armani che comunque uscirebbe da una semifinale alquanto tosta.

Insomma, questa Coppa Italia che per la prima volta verrà vissuta nell’atmosfera irreale delle porte chiuse a mio parere è lontana dall’avere un padrone sicuro, per quanto tutti i pronostici dicano Milano, e la Segafredo dovrà proprio partire da questa considerazione, con l’umiltà necessaria e la “garra” di recente invocata dal suo coach, che dovrà uscire, ma non consumarsi tutta, questa sera. La difficoltà principale in queste manifestazioni è riuscire infatti a dosare nel miglior modo possibile le energie fisiche e mentali, come seppe fare la Reyer lo scorso anno.

Tecnicamente, a questa Virtus non manca alcunché, a questi livelli. Forte in tutti i reparti, imprevedibile e volendo concreta in attacco, efficacissima in difesa quando trova la giusta concentrazione, guidata dal genio stralunato di Santeodosic può essere capace di tutto. Il fatto è, però, che non si deve comunque considerare questa Coppa Italia come una sua prima ultima spiaggia. Non ci si può scordare che il principale obiettivo stagionale rimane un altro e che una eventuale vittoria rappresenterebbe un fiore all’occhiello, non molto di più, per cui non ci si dovranno stracciare le vesti dovesse accadere di non ottenerla. Il problema, semmai, potrebbe essere come questo dovesse accadere, ma è difficile pensare che il dio Milos e gli altri possano scendere sul parquet in ciabatte o con il tremolio dei perdenti. Penso che ci sarà da divertirsi, auguriamoci, quanto meno, un gran bel basket.

L’altra parte di Basket City viceversa è tutta concentrata sul presunto “spareggio” di domenica con Varese. Una sciocchezza, secondo me, è arrivare già a questi toni. La stagione è ancora lunga, il campionato sta ogni giornata proponendo risultati impronosticabili, in più tante squadre, compresa la Fortitudo Lavoropiù, si stanno riconfigurando a seguito delle trasformazioni imposte al proprio roster. Non è il caso, insomma, di sbandierare possibili obiettivi di prestigio ma neppure di fasciarsi la testa prima del tempo. Ora Dalmonte ha il diritto di essere lasciato lavorare al meglio, col minimo della pressione addosso, dopo di che si vedrà, ricordandosi sempre peraltro, come anche nel caso della Virtus alle Final8, che esistono pure gli avversari, che nello sport possono guastare anche i piani meglio concepiti. E che si tratta in ogni caso di eventi sportivi.

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