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Una brutta Virtus Segafredo lascia il secondo posto alla Happy Casa Brindisi: 91-85

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HAPPY CASA BRINDISI – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA  91 – 85     (24-23; 43-48; 63-63)

Happy Casa: Bostic 327, Motta n.e., Visconti 5, Gaspardo 3, Thompson 17, Cattapan n.e., Guido n.e., Udom 10, Bell 3, Perkins 19, Willis 7. All. Vitucci

Virtus Segafredo: Tessitori 4, Belinelli 8, Pajola 4, Alibegovic, Markovic 4, Ricci 9, Adams n.e., Hunter 4, Weems 10, Teodosic 15, Gamble 18, Abass 9. All. Djordjevic

Arbitri: Begnis, Baldini, Grigioni

Tiri liberi: BR 26/34; BO 13/17

Rimbalzi: BR 40; BO 39

Falli: BR 19; BO 26

Tiri da 2: BR 16/32; BO 21/39

Tiri da tre: BR 11/29; BO 10/31

Erano quattordici mesi che la Virtus Segafredo non perdeva in trasferta e questa sera ci è riuscita nonostante il pronostico di sicuro non la condannasse in partenza, anzi, ad un certo punto sembrava poter essere padrona della gara. Invece, alla distanza è uscito una flemma che Djordjevic, per primo, non ha evidentemente saputo fronteggiare. Una Happy Casa incompleta è riuscita a battere una Virtus che invece avrebbe avuto l’intero roster a disposizione, ma ci sono momenti in cui questo pare ridursi a non più dei pretoriani del coach.

Brindisi inizia con Thompson, Bostic , Willis, Gaspardo e Perkins; la Virtus oppone Markovic, Belinelli, Weems, Ricci e Tessitori. Il primo canestro è di Ricci, in avvicinamento, ma la partenza non è esaltante per entrambe le formazioni, se si eccettua l’ennesimo magnifico assist di Markovic per Weems. Poi, un’improvvisa accelerazione della gara, frenata dalla spesso ricorrente indecisione arbitrale su un discutibile antisportivo poi assegnato a Tessitori, dopo il quale Brindisi prova ad allungare, con Djordjevic che cerca di fermarla sostituendo uno spento Belinelli con Teodosic e poi comincia la consueta rotazione. Che funziona, perché la Virtus sarebbe avanti al primo intervallo se Bell sulla sirena non trovasse una tripla concessagli con troppa faciloneria proprio da Teodosic.

La partita riprende punto a punto, finché SanTeo non la illumina con un’azione spettacolare che parte dalla difesa e si completa con l’assist per la schiacciata di Hunter. Poi l’incontro prosegue con le squadre che continuano ad eguagliarsi nelle cose buone e nelle meno buone. Viene piuttosto da chiedersi perché dimenticarsi in panchina Adams quando le altre guardie sul campo non è che brillino eccessivamente. La Virtus ora onestamente non sta giocando bene, particolarmente in difesa, e non approfitta come dovrebbe di una Brindisi un po’ in affanno che vive sostanzialmente dell’estro dei suo quattro moschettieri di oggi: Thompson, Perkins, Willis e Bostic. Comunque Belinelli restituisce la tripla – questa volta quasi – sulla sirena, e alla sosta lunga è 43-48.

Bologna rientra in campo con pigrizia, lenta ed imprecisa, così Brindisi ne approfitta per tornare avanti: dopo quattro minuti e mezzo è un 56-52 che suona come campanello d’allarme. Djordjevic allora ripresenta Teodosic per Belinelli, ma in sei minuti le Vu Nere segnano la bellezza di soli 6 punti, mentre in difesa troppi non piegano le gambe. Non si può nemmeno invocare il doppio impegno, perché la Happy Casa è nella medesima posizione. All’ultima sosta è 63-63, diciamo che le cose per Bologna si sono aggiustate nel punteggio, ma la partita durerà fino all’ultimo, quando forse con un altro atteggiamento si poteva provare a chiuderla prima.

Al rientro subito una tripla di Visconti, ma la brutta Virtus già vista contro Venezia è addirittura peggiorata, con un gioco che sa tanto di campetto. Brindisi va sul + 6 nonostante giochi come le consentono le numerose assenze, poi si fa riprendere a poco meno di 5 minuti dalla conclusione con due liberi di Gamble. Il rush finale è interpretato come tale quasi solo dai pugliesi, ma anche dal coach bianconero che non avverte il fatto che in campo ha uomini visibilmente “cotti”. A 1’53” Gamble schiaccia per il -4, cui risponde Bostic con la sua quinta tripla, ammortizzata da una tabellata dalla lunga distanza di Markovic. Ci si mettono pure gli arbitri annullando ingiustamente una tripla di Teodosic, ma per la Virtus un antisportivo di Perkins su Gamble darebbe la possibilità di tornare in partita, a 36” dalla fine. La tripla della speranza però è gettata alle ortiche da un Belinelli oggi quasi dannoso (0/4 da 2, 2/7 da 3, molle in difesa. Un ultimo miracoletto di SanTeo a 18” ridona un briciolo di speranza ai bolognesi (84-82, proprio bello il basket!) ma un antisportivo a Weems chiude i giochi. Bostic mette 2 liberi + 1 per un tecnico comminato a Teodosic (che cominciano ad essere un po’ troppi, quest’anno) e alla fine definisce lo scarto che uccide definitivamente la gara, poi chiusasi sul 91-85.

Due su due le sconfitte di Bologna con Brindisi, ma se all’andata quest’ultima aveva giocato davvero bene, oggi ha solo dovuto amministrare gli umori di una Virtus che stasera ha in pratica dato l’addio al secondo posto in classifica.

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