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Una grande Virtus Segafredo asfalta Sassari, rifilando un 108 a 77 al Banco di Sardegna

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VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – BANCO DI SARDEGNA SASSARI  77 – 108     (22-13; 43-49; 55-81)

Virtus Segafredo: Tessitori 2, Deri 1, Belinelli 16, Pajola 13, Alibegovic 8, Ricci 8, Adams 4, Hunter 5, Weems 8, Teodosic 11, Gamble 16, Abass 16. All. Djordjevic

Banco di Sardegna: Spissu 12, Bilan 18, Treier, Chessa n.e., Happ 4, Kruslin 6, Katic 12, Re n.e., Burnell 4, Bendzius 14, Gandini n.e., Gentile 7. All. Pozzecco

Arbitri: Sahin, Giovannetti, Perciavalle

Tiri liberi: SS 19/19; BO 17/25

Falli: SS 24; BO 24

Rimbalzi: SS 27; BO 41

Tiri da 2: SS 17/38; BO 29/40

Tiri da 3: SS 8/25; BO 11/28

Partita enigmatica, in teoria, poteva essere questa di Sassari, con i padroni di casa sicuramente stanchi per il doppio impegno europeo e la Virtus Segafredo che poteva presentarsi distratta dall’imminente impegno in Eurocup. Alla fine è stata quest’ultima a trovare il bandolo della matassa con una prestazione di grande personalità, nonostante l’assenza di Markovic, con i sardi che crollano dopo i primi venti minuti martellati dalla crescente intensità dei bolognesi e frenati, in attacco, da una difesa granitica.

Sassari comincia con Spissu, Gentile, Burnell, Bendzius e Bilan in quintetto; la Virtus replica con Pajola, Belinelli, Weems, Ricci e Tessitori. Dopo il primo canestro di Bilan passano tre minuti prima che la Virtus con Weems riesca a replicare: le polveri sono per ora bagnatissime, con i tiri che in verità sarebbero anche sufficientemente “aperti”. Non è un gran basket, per adesso, anche dopo i primi cambi si avanza punto a punto, o più che altro errore dopo errore, col solo Bilan ad emergere per efficienza offensiva. Non brilla neppure un arbitraggio alquanto distratto, che alterna severità estrema ad inopportuna magnanimità. Nel penultimo minuto i sardi trovano comunque un piccolo break aiutati da scelte inopportune dei bianconeri: è un 7-0 che li lancia verso un 22-13, con i virtussini bloccati su di un 1/11 da tre che non depone a favore di una loro buona lettura dei giochi.

Al rientro la Segafredo parrebbe un po’ più determinata e guidata da Teodosic trova con la tripla di Hunter il temporaneo pareggio a 24. La gara torna così punto a punto. Al 15° Pajola dà pure il primo vantaggio 29-31, Bendzius e Spissu tuttavia replicano prontamente e ora si vede almeno un po’ più di intensità, sebbene la palla continui a girare a bassi regimi, mentre si alzano le medie al tiro e Abass sta cominciando ad imporre la propria forza fisica. A 1’45” dall’intervallo il gioco si ferma, per l’ennesima volta, per valutare un antisportivo di Belinelli su Katic, che aveva peraltro commesso fallo su di lui. Il bolognese fallisce entrambi i liberi, Katic no, permettendo ai sardi di riagguantare quasi le Vu Nere che erano arrivate a +4. È Pajola allora a trovare le due triple di un nuovo allungo, per cui alla sosta è 43-49, grazie pure all’ennesima magata di Santeodosic, con un parzialone virtussino di 21-36.

La confusione regna al rientro, con Gentile che si fa cogliere in una simulazione in difesa che gli costa un tecnico. Lo segue a ruota Pozzecco che protesta esageratamente su un probabile fallo non assegnato a Pajola, mentre la Virtus trova il vantaggio in doppia cifra. Ricci è divenuto protagonista con 8 punti in 4 minuti, mentre Bilan tra i suoi parrebbe quello che continui maggiormente a crederci, nonostante Pajola porti Bologna addirittura a +20. Una differenza importante è stata come i sardi si siano innervositi nel momento di crisi, a differenza dei felsinei che sono riusciti a mantenere la calma quando si sono trovati in difficoltà. Anche Djordjeivc a dire il vero prende un tecnico quando protesta per un peraltro evidente fallo non dato su Abass in contropiede, ma c’è da dire che a questo punto si dovrebbe trattare più che altro di gestire con oculatezza il resto della gara, che si ferma per l’ultima sosta sul 55-81. Altro parzialone, insomma, 12-32, con la difesa sassarese sinceramente imbarazzante.

L’ultimo quarto vede un’ulteriore accelerazione delle Vu Nere che si permettono la spettacolarità dei numeri in acrobazia di Abass. Il fatto è che pur sopra di 30 la Segafredo continua a difendere meglio dei sardi, decisamente stanchi e totalmente fuori partita: di conseguenza, si arriva alla sirena conclusiva con il record stagionale dei punti segnati dalla formazione di Djordjevic, 108 contro i 77 del Banco di Sardegna, con tutti i dodici giocatori a referto, compreso il giovane Deri su libero allo scadere.

In conclusione la Virtus Segafredo vince un incontro che potrebbe rivelarsi fondamentale per la caccia al terzo posto in classifica. Lo fa meritatamente contro una Sassari apparsa piuttosto in crisi, distribuendo in modo equanime il minutaggio fra tutti i propri giocatori, tutti in abbondante doppia cifra eccetto il giovane Deri, dominando clamorosamente a rimbalzo sia in attacco che in difesa, sapendo crescere nel corso della gara con i modi di quella grande squadra che mira a voler dimostrare di essere diventata.

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