Basket
8 Aprile, il punto su Basket City. Stringere i denti, è l’ora della verità
Il popolo virtussino, dopo la magnifica vittoria in gara1 contro l’Unics Kazan, ha ritrovato un entusiasmo come probabilmente non accadeva dalla finale scudetto del 2007, o forse addirittura ancora prima, giacché quel campionato in verità si sapeva già essere di fatto assegnato e si trattava più che altro di stabilire quanto sarebbe durata la serie finale. Probabilmente, non solo, o non tanto, è stata la vittoria a ringalluzzire in questo modo i tifosi, quanto invece il modo col quale è stata ottenuta e, nel contesto, la prestazione monstre di SanTeodosic che ha rievocato le imprese dei grandissimi degli anni migliori. In verità, bisogna restare consapevoli del fatto che ancora non si è concluso alcunché, per non rischiare dolorosissimi risvegli nel caso peggiore. Certo che l’opportunità di potersi giovare una eventuale bella a Bologna permette di nutrire qualcosa di più di una semplice speranza, benché io ritenga che molto si giocherà proprio domani a Kazan: la Virtus, a mio parere, ha tutto per chiudere là la serie, nonostante l’Unics abbia pressoché nella stessa misura gli strumenti per proseguirla e poi tirare la stoccata decisiva in gara 3. In altre parole: la Virtus può chiudere il conto domani, in caso contrario potrebbe rivelarsi alquanto dura, per questioni direi più psicologiche che tecniche. Di sicuro sarà una battaglia ancora più dura che alla Segafredo Arena e fondamentale sarà non lasciarsi irretire dall’assalto alla baionetta che certamente i russi porteranno, confidando nel condizionamento che potrebbe provenire da un pubblico ormai inusitatamente presente. Tutti si aspettano qualcosa di più da Belinelli, io credo invece che quel qualcosa dovrà arrivare soprattutto dal settore dei lunghi, perché fondamentale sarà il predominio ai rimbalzi, cercando di non farsi buttare rapidamente fuori dai giochi coi falli
Comunque vada, la partita di domani sancirà definitivamente quel ritorno nell’Europa che conta celebrato anche dalla visita di Bartomeu di martedì scorso a Bologna: dove per la verità non ha dato notizie necessariamente belle per l’immediato futuro, ma è in ogni caso importante che consideri davvero la Virtus targata Zanetti l’erede quella che fu primissima in Europa. Ora tutto è nelle mani della formazione di Sale Djordjevi, con tanti motivi peraltro per ritenere che le cose possano andare nella maniera auspicata.
In casa biancoblu viceversa sembra quasi di non poter riuscire ad avere veramente pace, anche dopo un buon risultato agonistico. L’ennesima polemica innescata da un comportamento poco consono di Aradori si intreccia con notizie non bellissime dall’infermeria; l’ultima, la tonsillite di Withers, mentre non si riesce a tesserare Stojanovic. Anche quest’anno dovrà prima o poi concludersi, e sarà certamente un sospiro d sollievo per il team di Pavani, non volendo nemmeno pensare alla beffa finale di un risultato sfavorevole che, a parte tutto, questa Fortitudo non meriterebbe, almeno rispetto a tante avversarie in questo campionato così balzano.
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