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Mottastics – Nella ragnatela di Motta

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Numeri (e considerazioni) ai tempi di Thiago Motta

 

Il mantra coniato da mister Thiago Motta esprime molta della sua filosofia di gioco, che la sua squadra sta mandando a memoria (e questo varrà ovviamente anche per i “nuovi” appena inseriti). 

Se teniamo palla noi, non ce l’hanno loro“: semplice, chiaro ed efficace. Il possesso palla è il marchio di fabbrica del gioco mottiano, sviluppato attraverso un ragnatela di passaggi tramite i quali vengono coinvolti tutti i giocatori di movimento. La coralità della manovra è un vangelo, declinato qualunque sia l’avversario. Sempre.

 
Passaggi si diceva: i rossoblù ne hanno effettuati, fin qui 1669, un numero che preso a se stante (per quanto alto) potrebbe non voler dire nulla. E invece in Italia, nella nostra Serie A, ci sta davanti solo il Napoli Campione d’Italia con 1727. Dietro il Monza, la Fiorentina e la Lazio (rispettivamente con 1641, 1627 e 1627). Poi il “baratro” a 1529, con l’Atalanta di Mister Gasperini.
Nella sua tesi di laurea (presa a Coverciano), Motta lo aveva chiaramente scritto: non bisogna avere paura del pallone. Nella sua esperienza di giocatore internazionale (avendo giocato con squadre di club le coppe europee e con la Nazionale Italiana), si era spesso imbattutto in compagni di squadra che faticavano a tenere il pallone tra i piedi. Approcci differenti dal suo che, in questa sua nuova veste di allenatore, sta cercando di ammorbidire e trovare la chiave per aiutare quel tipo di giocatore, che eventualmente sia in rosa con lui.
Il gioco di Thiago è vestito di concretezza ed efficacia, di precisione che rasenta il “millimetrico”, ma che da anche ampio spazio al talento che risiede nel giocatore: ma l’individualità deve essere sempre messa al servizio del collettivo e la trama che unisce gli undici in campo si chiama “passaggio”. E il passaggio deve essere anche un esercizio di precisione, per non disperdere la trama che il gioco del mister italo brasiliano necessita.
 
Riprendendo sempre la statistica della precisione dei passaggi della Serie A, sono sempre i Campioni d’Italia del Napoli in cima a questa particolare classifica, con l’88,9% di passaggi riusciti.
Il Bologna è al quarto posto in questa speciale graduatori, con 86,9%, subito dietro al secondo e terzo posto (che rispettivamente detengono l’Inter con 87,1% e il “sorprendente”  Monza di Mister Palladino (che si è diplomato “UEFA PRO” a Coverciano , qualche giorno fa, con il nostro Emilio De Leo)  con 87%. Insomma un secondo posto quasi ex aqueo, che dimostra come l’undici rossoblù sia cresciuto tantissimo in questo ultimo anno sotto la guida dell’attuale Mister.
Questa “ragnatela” di passaggi, che parte con la costruzione dal basso, acquisisce altre componenti non secondarie della sua tipologia di gioco, come il senso della posizione, la velocità di esecuzione e la capacità di inserimento. Ed è grazie alla conquista e alla gestione attiva della sfera che il Bologna sta acquisendo quella personalità per poter affrontare squadre maggiormente strutturate e con una qualità complessiva maggiore, senza mai (o quasi mai) subire il gioco avversario: è per questo che Motta ha iniziato a lavorare con la sua rosa su due aspetti importanti: la tenuta tecnico-atletica e la “testa”.
Il cambio di prospettiva della nostra squadra è partito da lì, perchè per comandare il gioco occorrono polmoni e fosforo. E i suoi giocatori, dai risultati che arrivano dal campo, sembrano molto apprezzare questo tipo di filosofia.
 
(Fonte – Giorgio Burreddu – Stadio)

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