Fortitudo Bologna
Fortitudo troppo corta, vince Forlì all’Unieuro Arena
La Fortitudo ci prova ma deve cedere all’Unieuro Arena sotto i colpi di Forlì. Migliore in campo Fantinelli per i biancoblù

UNIEURO FORLÌ 67-58 FLATS SERVICE FORTITUDO BOLOGNA (11-11;16-19;24-17;16-11)
Unieuro Forlì: Parravicini 5, Cinciarini 9, Tavernelli 3, Gaspardo 2, Perkovic 8, Pascolo 4, Magro 2, Del Chiaro 11, Pollone 8, Sanviti ne, Errede ne, Harper 15. All. Martino
Flats Service Fortitudo Bologna: Ferrucci ne, Bonfiglioli ne, Gabriel 12, Battistini 1, Menalo ne, Bolpin 5, Panni 3, Cusin 3, Mian 6, Fantinelli 12, Freeman 16. All. Caja
Chissà se Fantinelli, al ritorno, guiderà il pulmino, stenderà i pantaloncini dei compagni e, perché no, darà il bacino della buonanotte a tutti. Serata da tuttofare per il play biancoblù, baluardo in tutto in una serata no sotto molti, molti aspetti. La Fortitudo si sgonfia lentamente, sfiancata sulla distanza dalle rotazioni all’osso e da percentuali da rabbrividire dalla lunga. Ne esce vincitrice Forlì, lanciata verso i playoff, mentre per la Fortitudo arriva l’ennesima sconfitta in trasferta che pesa, pesa, pesa.
La cronaca di Forlì-Fortitudo: primo tempo
Quintetti iniziali:
Unieuro Forlì: Parravicini, Cinciarini, Tavernelli, Gaspardo, Perkovic
Fortitudo Bologna: Fantinelli, Bolpin, Mian, Gabriel, Freeman
Fa caldo, caldissimo, all’Unieuro Arena, col derby che inizia già sugli spalti ampiamente prima che il fischietto dichiari aperta la sfida. La Effe mette il naso avanti sin da subito, dimostrando però una mira quasi nulla dalla lunga e poca roba anche dalla media. Nonostante il ferro paia più stretto della cruna d’un ago si può dire che nelle retrovie la Fortitudo se la cavi discretamente, rendendosi attiva a rimbalzo e chiudendo quasi tutti (quasi) gli spiragli biancorossi. Percentuali al limite della Serie C Gold per entrambe, un’occasione per parte prima del gong, 11-11 dopo 10′.
Servirebbe duplicare Fantinelli per 10 volte per essere certi di portarla a casa, tanto è tuttofare il play biancoblù (già 8 rimbalzi in 12′, così). Vantaggio Forlì al quale risponde subito Panni da 3 (il giusto compenso a una simpatica frasetta sul giocatore sentita alle spalle di chi scrive in tribuna stampa), gli americani rimpinguano e un po’ con Fantinelli, bravo anche nel tapparsi orecchie e bocca, un po’ grazie alla difesa (20-30 a rimbalzo), alla pausa lunga l’Aquila è sul 27-30, nonostante il bis di bombe finali che dimezzano il vantaggio Fortitudo.

Deshawn Freeman durante Forlì-Fortitudo (©Valentino Orsini)
Secondo tempo
Non sembra cambiare la solfa all’entrare nella seconda metà di partita: si difende alla morte, si attacca male, malissimo. 2-5 di parziale e Caja preferisce fermare il crono. Pare che a Mian sia stato risucchiato il talento da parte dei Monstars di Space Jam, Forlì butta dentro un paio di triple, inerzia completamente ribaltata in favore dei padroni di casa (40-32). Smuove un po’ le acque torbide da 3 Bolpin, Freeman si becca tutto l’amore dell’Unieuro Arena inchiodando sotto la curva romagnola e la Fortitudo rosicchia il vantaggio forlivese fino al -3. Altri 6 punti di casa che ricacciano indietro le velleità biancoblù, ma dall’alto dell’Universo viene deciso che, finalmente, anche l’arco inizia a funzionare. Tripla di Mian (Halleluja), tripla di Gabriel, 51-47 a fine terzo quarto.
Cusin, Cusin, certe stoppate valgono come canestri, ma il 4-0 in ripresa spinge Caja a stoppare il tempo per chiudere l’emorragia fortitudina in difesa. Restano desolanti le percentuali dalla lunga della Effe, complice la stanchezza nelle braccia dei magnifici 8 (ma 3′ soli per Battistini) e in un amen si scivola sul -11 con 3′ da giocare. Servirebbe un miracolo, direbbe qualcuno, ma i liberi di Freeman faticano a entrare (3/10) e si entra negli ultimi giri di lancette con l’Aquila sul -6. 2/2 per Cusin dalla lunetta, ma la chiude Del Chiaro dalla distanza, nella festa romagnola, per il 67-58 finale.
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