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9 giugno 2015: notte magica per Bologna

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9 giugno 2015. Da quella calda, anzi caldissima, serata di inizio estate sono passati già sette anni. Tuttavia, la magia di quella notte difficilmente potrà essere dimenticata.
Bologna-Pescara, la finale di ritorno dei playoff di Serie B, ebbe il suo fischio d’inizio alle 20:30, ma i cancelli del Dall’Ara erano aperti dalle 18. Intorno alle 19 lo stadio era già una bolgia.
Totale: circa 30.000 spettatori, senza ombra di dubbio la partita record dal punto di vista delle persone presenti negli ultimi anni.  Di questi 30.000, probabilmente, la metà non aveva chiuso occhio la notte precedente, tanta era l’adrenalina che aleggiava intorno a quella sfida.
In ogni angolo della città si respirava il sapore e la voglia di Serie A.

L’amarezza di non essere riusciti a conquistare la promozione diretta era già stata superata.
Quella sera, il tifoso del Bologna aveva potuto riassaporare il gusto di una finale, di una tensione pazzesca, come da tanti anni ormai non accadeva.
Si era consapevoli e speranzosi che ritornare in Serie A, con la nuova proprietà, avrebbe significato un cammino diverso rispetto alle passate stagioni.

Il percorso in campionato era stato durissimo e molto lungo. Solo un anno prima la società aveva rischiato di non poter iscriversi alla Serie B e di dover ripartire dai dilettanti.
Poi, anche grazie all’eccellente lavoro di un signore chiamato Filippo Fusco (del quale forse si parla anche troppo poco), i pezzi della squadra erano stati piano piano assemblati: Francelino Matuzalem, Daniele Cacia, Domenico Maietta, Karim Laribi solo per citarne alcuni.
Alcuni di loro sono rimasti sotto le due torri per un anno, altri ancora solo pochi mesi, ma nonostante questo la città li ricorda ancora con tanto affetto.
A guidare la squadra vi era Diego Lopez, non uno dei più esperti, ma un uomo che ha sempre saputo comportarsi da grande professionista. Se il Bologna è tornato in Serie A, in fondo, è stato anche merito suo. E forse è un peccato che non sia rimasto alla guida del gruppo per tutta la stagione, perché quella promozione se la sarebbe meritata, soprattutto per il coraggio dimostrato nell’aver accettato di allenare una squadra che solo poche settimane prima aveva rischiato di ripartire dai dilettanti.

In panchina, la sera del 9 giugno 2015 c’era Delio Rossi. Il risultato di quella partita rimarrà impresso nel cuore di ogni singola persona che quella sera era presente al Dall’Ara: 1-1, reti di Gianluca Sansone nel primo tempo e di Cristian Pasquato (vecchia conoscenza del Bologna nell’anno di Gilardino) nella ripresa. In mezzo, un momento che aveva fatto gelare il sangue ai tifosi rossoblù: l’espulsione di Ibrahima Mbaye. Dal minuto sessantacinque, la squadra di Delio Rossi ha dovuto gestire la gara in inferiorità numerica, e nei minuti di recupero solo uno straordinario Da Costa e la traversa sono riusciti a salvare il Bologna.

Durante tutti i novantacinque minuti di gioco, il tifo non aveva mai smesso di incitare la squadra, neanche per un secondo. La vera magia si ebbe, però, al triplice fischio dell’arbitro, che quella sera era un certo Michael Fabbri
E’ diventata iconica l’esultanza di Marco Di Vaio, che sedeva in panchina al fianco di Delio Rossi e degli altri giocatori. Ancora più iconica è stata, però, la corsa dei ragazzi della Curva Bulgarelli sul prato del Dall’Ara.
Al fischio finale, tutta la paura e la tensione accumulata nei difficili dodici mesi precedenti erano svanite in un lampo, al loro posto erano subentrate la speranza e l’ambizione, ma più di tutte: la possibilità di sognare.

Bologna è una città che vive di calcio e di passione, e quella sera ne è stata la prova lampante. A fronte del ricordo di quella notte, magica come poche altre per chi ama il Bologna Football Club, viene inevitabilmente da chiedersi come sarebbe vedere i rossoblù che anche solo provano a competere per un posto in Europa.

La speranza è che, prima o poi, si possa tornare a vedere lo stadio così pieno come è stato quella sera: un Dall’Ara costellato di tifosi di tutte le età, bambini, ragazzi, adulti e anziani, uniti da una sola passione: il Bologna Calcio.

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