Bologna FC
Amarcord – Il Bologna, l’Anderlecht e la doppia monetina
Amarcord: la prima e unica apparizione del Bologna nella vecchia Coppa dei Campioni, oggi Champions League, avvenne nel 1964/65, quando i rossoblù affrontarono l’Anderlecht
Dopo la splendida cavalcata della stagione 2023/24, il Bologna è tornato in Europa dopo anni, e lo ha fatto dalla porta principale, qualificandosi alla Champions League 2024/25.
I rossoblù tornano quindi nella principale competizione europea praticamente sessant’anni dopo la loro prima (e unica) apparizione in quella che che allora si chiamava Coppa dei Campioni, e che è poi diventata l’attuale Champions League.
Le competizioni di allora e quella di oggi sono lontanissime parenti, allora vi erano molte meno squadre e molte meno partite da disputare. Vi si qualificavano solamente le vincitrici dei campionati, più la precedente vincitrice della coppa. La cosa interessante è che nel 1964/65, così come nel 2024/25, l’Italia aveva più formazioni presenti, perchè oltre al Bologna Campione d’Italia, c’era l’Inter Campione d’Europa.
Ma torniamo alla competizione del 1964/65. Non esistevano gironi ma solo eliminazione diretta in partite di andata e ritorno. Non esisteva neanche la regola dei gol in trasferta: se una doppia sfida finiva in parità si giocava la bella. Ma non esistevano neppure i rigori, quindi se la doppia sfida finiva pari dopo i supplementari, il passaggio del turno era affidato al lancio di una monetina. E la fortuna non vestiva, e non veste rossoblù. Ma andiamo con ordine.
Coppa Campioni 1964/65 – Bologna-Anderlecht 0-1
Il 9 settembre 1964, con la Serie A iniziata da poco, il Bologna fa il proprio esordio in Coppa dei Campioni. Certo, il Bologna in passato aveva già avuto numerose esperienze internazionali, e aveva vinto anche quella che, in quel momento, era la principale competizione continentale, ma mai si era approcciato alla Coppa dei Campioni puramente detta.
Il debutto è a Bruxelles, Stadio Emile Versè, contro l’Anderlecht campione di Belgio. Oggi non si direbbe, ma quello è un sorteggio particolarmente sfortunato, perché la formazione belga è molto forte, e il campionato fiammingo molto più qualitativo di quanto possa pensarsi oggi.
L’Anderlecht ha vinto il decimo titolo consecutivo, e nella stagione precedenti si era fermata ai quarti della Coppa Campioni. Vanta un campione indiscusso, un vero fuoriclasse: Paul Van Himst, classico numero 10 dal grande talento del Belgio e dell’Anderlecht. Una bandiera assoluta.
Il Bologna pensa a non prenderle, resta chiuso e non si scopre mai. Non rischia molto fino a quando proprio la classe di Van Himst fa la differenza e punisce il reparto rossoblù nel solo momento di scarsa concentrazione. La gara termina 1-0, con la consapevolezza per i bolognesi, che si può ancora sperare nel passaggio di turno.
Coppa Campioni 1964/65 – Anderlecht-Bologna 2-1
Un mese dopo, il 7 ottobre 1964, sono oltre 40.000 gli spettatori che cercano di spingere il Bologna alla vittoria. E i rossoblù dimostrano tutta un’altra pasta e convinzione rispetto all’andata. Segnano prima Pascutti e poi Nielsen, per un doppio vantaggio importantissimo.
Su “La Stampa”, l’inviato Giulio Accatino descrive in modo abbastanza scarno ma incisivo le due reti. «Nielsen lanciava Perani che attirava il terzino Cornelis. L’ala bolognese, giunta a fondo campo, centrava, Nielsen non riusciva a prendere la palla, che Pascutti di testa buttava in rete». «Il Bologna cominciava a dominare il campo e segnava ancora al 30′ con Nielsen, che sfruttava un passaggio di Pascutti»
Tra i due gol rossoblù, Negri si supera respingendo una bella conclusione di Van Himst. La vittoria dei felsinei potrebbe essere totale se Haller non sbagliasse il 3-0, ma soprattutto se, a un minuto dal termine dell’incontro, un tiro sporco di Stockman non valesse il 2-1, e quindi il pareggio nel computo totale delle due sfide.
Sempre “La Stampa”, riporta un botta e risposta tra Pavinato e Pascutti a fine gara: «Negri su quello spiovente poteva uscire, invece è rimasto immobile sulla linea di porta» dice il primo, e il secondo ribatte «È vero, ma tu potevi stare più vicino a Stockman...».
La qualificazione al turno successivo, che prevede un’affascinante sfida contro il Liverpool (poi eliminato dall’Inter nei quarti), si deciderà la settimana successiva, nel campo neutro di Barcellona.
Coppa Campioni 1964/65 – Anderlecht-Bologna 0-0
La terza e ultima sfida tra Bologna e Anderlecht si svolge quindi a Barcellona, al Nou Camp, mercoledì 14 ottobre 1964.
I rossoblù hanno compromesso la gara di campionato (contro la Sampdoria) facendo un turn over ante litteram. La gara si disputa alle 16 del pomeriggio, con pochissimi spettatori (si para di circa 5.000 presenti) e per un problema tecnico la partita non è neppure trasmessa in televisione. Almeno in Italia. Non l’inizio che ci si aspettava. La fine sarà ancora più assurda.
La scelta di far riposare cinque titolari sembra pagare, perché il Bologna domina la gara sul piano del gioco, ma non della finalizzazione. Nielsen spreca malamente due occasioni abbastanza nitide. Pascutti rimane troppo spesso largo, lontano dal vero centro della manovra. Perani affonda senza decisione non riuscendo a essere efficace.
Il tempo passa e il Bologna si spegne. L’Anderlecht non fa nulla per vincere, ma riesce a non perdere. Finiscono i novanta minuti e poi anche i supplementari. La partita finisce 0-0. Questo vuol dire solo una cosa: lancio della monetina.
Anche con la monetina, non basterà un solo lancio…
Per tutti quelli che pensano che i rigori siano una questione soprattutto di fortuna, ecco, provate a descrivere ora cosa può essere il lancio di una monetina per decidere chi passerà il turno di Coppa dei Campioni, o ancora meglio, di Champions League.
L’arbitro iberico Zariquiegui estrae dal taschino una moneta. Se esce l’aquila passa il Bologna, se esce il volto di Francisco Franco passa l’Anderlecht. Il direttore di gara lancia in aria le venticinque pesetas che cadono a terra.
I due capitani, Lippens e Pavinato sorridono carichi di adrenalina e ansia. Non c’è ancora un vincitore. La moneta si pianta di taglio nel terreno.
Pare facile decidere chi sfiderà il Liverpool… e invece servono tre gare e due lanci di moneta. Il secondo tentativo va in porto, e come per una imposizione governativa, esce l’immagine del dittatore
spagnolo. La formazione belga avanza nella Coppa Campioni pur non avendolo probabilmente meritato. Il Bologna, dopo aver buttato via le proprie possibilità viene punito dalla sorte. L’Anderlecht uscirà subito dopo battuto dal Liverpool.
Per ulteriori informazioni, alleghiamo il bel video di Cronache di Spogliatoio proprio relativo a Bologna-Anderlecht. Una vera e propria epopea calcistica.
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Paolo Pulvirenti
29 Agosto 2024 at 21:04
Sei sicuro che il campo di Barcellona, nel ’64-’65 fosse il “Nou”? Non mi pare.
Simone Zanetti
30 Agosto 2024 at 11:37
Ciao Paolo, intanto grazie mille per aver letto e commentato l’articolo.
In base ad un paio di fonti mi risulta che fosse il “Camp Nou”, che era stato ultimato e inaugurato nel 1957.
Giusto per citare una delle fonti, la Uefa stessa indica quello come campo della partita.
Se però tu hai informazioni differenti, inserisci eventuale link così possiamo approfondire ed eventualmente correggere l’informazione.
Grazie ancora