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Bologna, occhio ai passi falsi: l’Europa passa anche da qui (Stadio)

Il Bologna non produce praticamente nulla contro il Parma: servirà trovare la chiave per partite del genere

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Sam Beukema e Jhon Lucumí durante Bologna-Monaco
Sam Beukema (©Bologna FC 1909)

La parola d’ordine per descrivere l’attacco del Bologna durante la partita col Parma è, senza dubbio, “muro”. Privo di idee e privo di soluzioni, il Bfc, a differenza di partite molto simili, come Empoli e Lecce, non ha trovato particolari guizzi che avrebbero potuto perlomeno mandare un segnale di pericolo agli avversari. Il fatturato contro la porta di Zion Suzuki, a fine gara, è 0. Nessun tiro dentro alla porta.

Una partita in ritardo

Certo, la tela tessuta da Chivu nel pregara è stata sicuramente costruita con attenzione, e giocatori come Bonny e Cancellieri sembrano essere nati per tagliare il campo quando esso è deserto. Il Bologna ha peccato di ritardo, non riuscendo a leggere con anticipo le situazioni, ma soprattutto mancando di aggressività. Il Parma è arrivato sempre un secondo prima, e in partite come queste un secondo fa la differenza. Onore ai padroni di casa, bravi nello sfruttare proprio quel secondo per sistemarsi nelle retrovie e per preparare il trampolino di lancio ai propri attaccanti.

Juan Miranda al cross in Bologna-Empoli

Juan Miranda (© Damiano Fiorentini / 1000 Cuori Rossoblù)

Il caso Abisso

Poi, con le dovute osservazioni del caso, la partita avrebbe avuto forse un altro epilogo se fosse stato fischiato un fallo sacrosanto a Cancellieri, durissimo su Cambiaghi. Le mani in testa del giocatore, disperato, erano un chiamo segnale del rammarico del giocatore di dover lasciare la partita, per un fallo così. Eppure, l’arbitro Abisso è stato di diverso avviso. A questo si aggiunge anche un rigore molto dubbio per mano di Beukema e il fallaccio di Cancellieri su Miranda. Ma non si tratta, in ogni caso, di giustificazioni che reggano. Il Bologna deve farsi una bella autoanalisi.

Bologna, la corsa per l’Europa passa anche da qui

Una prestazione del genere nessuno se la sarebbe aspettata dai rossoblù. Per la rincorsa che sta prendendo il Bologna, partite di questo genere non sono sufficienti per portare a casa gli obiettivi prefissati. E, soprattutto, bisogna imparare a leggere quali sono le motivazioni che si trovano dietro a un gioco così involuto come quello offerto sabato pomeriggio. La strada è lunga, al Dall’Ara arriverà prima il Milan, poi il Cagliari e il Verona, tutte squadre che hanno la stessa caratteristica del Parma di asserragliarsi davanti alla porta per evitare di andare in svantaggio.

Cosa manca? Un attaccante che la metta dentro anche in situazioni come queste? Oppure un approccio vincente che permetta di non prendere sottogamba impegni del genere? Stavolta non ci sono scuse di stanchezza come accaduto con l’Empoli o con il Lecce, ma il fatturato è addirittura peggiorato, con l’unico risultato di una prestazione poco aggressiva. Il discorso Europa passa soprattutto da partite di questo genere, che devi riuscire perlomeno a non perdere.

Fonte: Claudio Beneforti – Corriere dello Sport, Stadio

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