Seguici su

Bologna FC

ESCLUSIVA 1000CRB – Massimo Maestrelli: “Donadoni per le qualità umane si avvicina molto a quelle di papà” – 15 dic

Pubblicato

il


Trofeo Maestrelli a Montecatini. Un premio dedicato alla memoria di un grande allenatore. L’ “Uno più Undici” che portò la Lazio dalla Serie B a vincere il suo primo Scudetto. Il virgolettato è per parafrasare il meraviglioso titolo del libro di Franco Recanatesi, libro a lui dedicato. Dici Tommaso Maestrelli e pensi, inevitabilmente, ad un grande uomo prima che ad un grande allenatore. Personaggio di un calcio che sapeva ancora raccontare storie “romantiche”, come il suo amore per i colori biancocelesti. Quei colori per i quali era tornato in panchina dopo la malattia, per ricominciare a guidare i suoi ragazzi, nonostante tutto. Quel mondo laziale che lo ha sempre amato e che lo amerà e lo ricorderà per sempre. Quello per il quale Tommaso Maestrelli resterà per sempre “Il Maestro“, il condottiero di un’impresa poi diventata storia. È stato padre, prima che allenatore dei suoi giocatori. Per capirlo basti guardare le lacrime che riempiono gli occhi dei suoi giocatori al solo ricordo di Tommaso Maestrelli. Su tutti quel Pino Wilson al quale consegnò la fascia da capitano, arrivato alla Lazio. La sua carriera non è stata caratterizzata solo dalla Lazio, ci sono anche Lucchese, Bari, Reggina e Foggia. Ma, è inevitabile che il suo nome venga accostato ai biancocelesti. Anche se, non ha lasciato un’impronta importante solo nel mondo della Lazio, l’ha fatto in tutto il calcio. Per le strepitose doti umane e per la passione che ha sempre messo nel suo lavoro è stato un punto di riferimento per molti e continuerà sempre ad esserlo. Al Trofeo era presente Massimo Maestrelli, il figlio del grande Tommaso. Il fratello Maurizio, purtroppo, se ne è andato nel Novembre del 2011, a causa dello stesso male che ha portato via “il Maestro”.

LE PAROLE DI MASSIMO MAESTRELLI – Ieri sera proprio Massimo ci ha spiegato l’importanza  di questo premio, raccontandoci anche il perchè Roberto Donadoni ha meritato questo riconoscimento. “Questo Trofeo è meraviglioso perchè mantiene vivo il ricordo di papà. Lo fa in un mondo che, a volte, tende a cancellare tutto. Per questo sono contento: un ricordo così è emozionante e straordinario”. Massimo Maestrelli poi aggiunge: “Questo è un premio che va, anche e soprattutto, a chi si distingue per le qualità umane. Tende a premiare gli uomini che più si avvicinano alle doti di  papà. Per questo credo che il premio a Donadoni sia strameritato. È un allenatore che ha sempre tenuto un profilo basso, senza mai fare polemica. Un uomo di grande dignità, professionalità  e dalle indubbie qualità umane”. Dopo aver parlato del premio e di Donadoni, Massimo ci parla anche di un amarcord legato al padre e agli anni alla Lazio. Quando “Il Maestro” li faceva entrare in campo, lui e Maurizio, perchè portavano bene ed erano diventati una sorta di mascotte di quella Lazio: “Ricordo quando a Reggio Calabria (la prima stagione di Maestrelli alla Lazio, in Serie B, ndr) faceva un cenno a mamma e ci faceva scendere in campo. Era una delle prime volte che accadeva questo. Eravamo diventati dei porta fortuna per lui e la Lazio. Ho dei bellissimi ricordi di quegli anni “.

Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

adv
adv

Facebook

adv