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ESCLUSIVA 1000CRB – Tra musica e fede granata: intervista ad Oskar (Gli Statuto) in vista di Torino-Bologna – 25 nov

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In vista della sfida che attende la squadra di Donadoni, abbiamo intervistato Oskar (Oscar Giammarinaro), il cantante de Gli Statuto. Il gruppo, di evidente fede granata, prende il nome dall’omonima Piazza di Torino nella quale si radunano i Mods. Nato nel 1983, nel gruppo, oltre ad Oskar, ci sono anche Naska (Giovanni Deidda, batteria), Alex Bumba (Alex Loggia, chitarra) e Ennio TeenMod (Ennio, Piovesani, basso). Gli Statuto da anni presenti all’interno della Maratona, nella loro carriera hanno prodotto molti brani dedicati ai giocatori che hanno scritto pagine importanti della storia granata. Da “Facci un goal“, dedicata a Paolo Pulici, a “Il Capitano” per Giorgio Ferrini, passando anche per “Grande“, scritta per il Grande Torino. 

Da una parte mancherà Destro, dall’altra c’è un Belotti ritrovato dopo la trasferta di Bergamo (come scritto sul loro sito nel ‘Diario del giorno’, ndr). Che partita si aspetta sabato?
Il Bologna con il nuovo allenatore ha una marcia in più, remano tutti dalla stessa parte e con la Roma hanno fatto una grande partita. Il Torino dovrà essere concentrato e determinato: se non diamo il duemila non otteniamo il cento, ma se giochiamo come abbiamo fatto per lunghi tratti del campionato possiamo fare risultato. Per quanto riguarda Belotti: il ragazzo sta crescendo, è  un giovane di prospettiva interessante. A Bergamo non ha segnato, ma solo per motivi di sfortuna”.

Si gioca sabato alle ore 18, in un orario dettato dalle necessità del calcio moderno. Per parafrasare un verso di una vostra canzone che parla proprio del calcio moderno (“Controcalcio“, ndr) si potrebbe dire “Non ci gioco più, non mi piace più/ E non fa per noi, non somiglia a noi/ Io però ci casco ancora e vivo ancora l’avventura/ Di gridare gol”?
“Si, questo calcio non ci piace più, ma al tempo stesso non possiamo fare a meno di questo sport, nonostante tutto. Le 18 è un orario infelice, oltre che scomodo. Rientra nelle stranezze del calcio moderno e comporta anche le difficoltà del caso per alcuni tifosi. Il sabato molta gente lavora e non può venire allo stadio”.

Si parla di Torino, non si può non citare un grande ex della gara come Luca Bucci. Ha un ricordo di una parata particolare o, magari, di un aneddoto relativo all’attuale preparatore dei portieri del Bologna?
Una parata no, ma ricordo il goal che gli segnai nel videoclip di “Un posto al sole” (fu il primo videoclip al quale partecipava una squadra di calcio, ndr). Nell’azione anticipai Bonomi e di testa la misi dentro. Bucci è una persona molto simpatica, sarà un piacere ritrovarlo”.

Tornando nell’ambito musicale. C’è un concerto speciale nella vostra lunga carriera, quello a Torino con Paolo Pulici (da quel concerto all’HMA di Torino è tratto l’album “Undici”, ndr)
Tornavamo a suonare a Torino dopo tanto tempo. Fu una serata incredibile, tornare ed essere presentati da un mito come Paolo Pulici fu qualcosa di indescrivibile”.

Parlando, invece, di attualità: sta per uscire il vostro nuovo disco a Gennaio (a breve renderanno nota la data precisa, ndr). Sulla vostra pagina Facebook c’è una foto con una Vespa e la Basilica di Superga. La prima è uno degli emblemi dei Mods, la Basilica ricorda purtroppo la tragedia che coinvolse una delle squadre italiane più forti di sempre. Dobbiamo apettarci un altro omaggio al Grande Torino dopo la canzone “Grande“?
Per i tifosi granata quella squadra è qualcosa di sacro, per questo creare qualcosa in merito non è mai facile. Lo abbiamo fatto con la canzone che citavi perchè il testo lo ha scritto Giampaolo Ormezzano, un grande giornalista sportivo, solo lui poteva creare un tale testo. Nel videoclip ci saranno immagini di Superga e tacitamente anche il ricordo del Grande Torino”.

Per chiudere: quest’anno è stata posta la prima pietra del Filadelfia. Visto che anche a Bologna, anche se in situazioni del tutto diverse, stanno per ristrutturare lo stadio (con il nome di Zavanella che lega i due stadi, ndr), quanto sarebbe importante recuperare quel luogo storico per ogni granata?
Ho avuto la fortuna di giocare in quello stadio, quando facevo le giovanili. Era l’anno dell’ultimo scudetto del Torino, quello stadio era la casa di tutti i tifosi granata. Era il luogo di ritrovo quotidiano in cui si potevano incontrare tifosi, allenatori e giocatori. Venne abbattuto e, sinceramente, ancora non ne capiamo il motivo. Da allora sono passati troppi anni ed è già la seconda volta che viene posta la prima pietra. Solo quando lo vedremo finito potremmo dirci soddisfatti per ciò che ha rappresentato per la storia del Torino”.

foto: toronews.net

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