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Bologna FC

IL GRILLO PENSANTE – Il Bologna di Thiago

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I burrascosi cieli autunnali, che avevano innervosito oltremodo l’ambiente rossoblu facendo piovere delusioni e sconfitte nonostante il cambio di allenatore, negli ultimi 10 giorni hanno visto dissiparsi i nuvoloni e sono filtrati speranzosi raggi di sole ad illuminare le importantissime gare con Lecce e Monza.

Contro i salentini la pratica sembrava già archiviata nel primo tempo grazie al calcio di rigore del solito Arnautovic e all’incornata di quel Lewis Ferguson fino a quel momento un oggetto semi-sconosciuto dalle parti del Dall’Ara; in realtà la ripresa non è stata esattamente vissuta come una scampagnata ma nulla è cambiato sul tabellino fino al triplice fischio, successo poi bissato 8 giorni dopo nella non banale trasferta del U-Power Stadium contro il rinvigorito Monza dell’esordiente Raffaele Palladino.

 

La Brianza era evidentemente il decisivo banco di prova per il Bologna di Thiago Motta, dare continuità dopo il ritorno alla vittoria o ingoiare l’ennesimo boccone amaro avrebbe fatto ben più differenza dei soli 3 punti in palio; vincere significava riprendere quota, abbandonare acque stagnanti dalle quali non è semplice sfuggire una volta incagliati e, soprattutto, riconoscere che il nuovo timoniere scelto per sostituire Mihajlovic aveva preso definitivamente possesso della propria squadra. E le risposte non sono state né poche né flebili.

Il Bologna è ritornato ad essere percepita come un’entità compatta, gagliarda ed organizzata, il Monza berlusconiano non è compagine accomodante ma la superiorità felsinea è apparsa evidente anche nei frangenti meno brillanti della contesa. Thiago sta facendo scelte precise: ha affidato la corsia destra all’austriaco Posch che, sebbene fosse sconosciuto al buon Sinisa, ha sbaragliato qualsiasi dubbio in tema di affidabilità; ha dirottato il temperamento di Medel a centrocampo ed ha sopperito all’infortunio di Schouten gettando nella mischia Ferguson che lo ha ripagato con 2 reti (decisamente belle) in 2 partite, ha riadattato il poco considerato Aebischer come esterno d’attacco per garantirsi più copertura e assecondare le incursioni di Barrow e dei centrocampisti. Grazie alla nuova scacchiera tattica sono emersi il talento di Dominguez e il dinamismo di Cambiaso mentre, almeno al momento, sono scalati in seconda linea Soriano ed Orsolini; il primo, sebbene l’impegno non manchi mai, non riesce ad incidere come vorrebbe mentre l’ala sembra costantemente sul punto di spaccare il mondo ma poi tutto si dissolve in una bolla di sapone che scoppia all’improvviso. Quasi sempre. Ma non a Monza quando, subentrato ad Aebischer al termine di un motivante e caloroso indottrinamento del suo allenatore, è andato a piazzare il colpo del KO liberando la sua irrefrenabile gioia nella successiva esultanza. Orso c’è e, se mantiene la motivazione dimostrata cercando anche di mitigare la discontinuità che lo ha spesso limitato, potrebbe rivelarsi nel corso della stagione una risorsa più preziosa del gas naturale. Stesso discorso per Zirkzee: lo scorso anno ad ogni starnuto di Arnautovic tutta la tifoseria rivolgeva una preghiera verso San Luca ma, sebbene sia evidente che l’austriaco abbia sempre il peso specifico del mercurio, in questa stagione una sua assenza è un po’ meno dolorosa grazie all’arrivo del giovane Joshua.

 

Le idee ed i concetti di Thiago Motta sembrano quindi insinuarsi progressivamente nelle menti dei suoi giocatori e, di riflesso, sul rettangolo di gioco; una rosa quella bolognese che, fin da subito, il nuovo tecnico ha dichiarato avere grandi potenzialità e quindi orgoglioso di poter guidare. Purtroppo, nell’anno del folle e sciagurato mondiale qatariota, proprio mentre iniziano ad aumentare i giri del motore restano soltanto 3 partite prima dell’interruzione del campionato; in una sola settimana il Bologna ospiterà Torino e Sassuolo nei weekend mentre infrasettimanalmente andrà in visita domiciliare a Milano contro l’Inter. Gli esiti di queste ultime partite del 2022 tracceranno la strategia che lo staff tecnico seguirà nel mercato di gennaio ma i trasferimenti aprono tra 2 mesi, l’obiettivo a breve termine è incamerare più punti possibili e consolidare le fondamenta di una squadra che fino a poche settimane fa fondamenta non aveva.

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