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Rigori generosi e il SAOT ratificato con minuti di ritardo, non sarebbe ora di poter sentire parlare gli arbitri?

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Il Bologna vince 1-2 contro la Sampdoria, raggiunge il momentaneo 7° posto e riprende subito la propria marcia dopo la sconfitta col Monza, tentando di dare la maggior continuità possibile al proprio lavoro, e tentando di uscire dall’anonimato do una mezza classifica lontana da tutto, sia dagli onori dell’Europa che dalle paure della retrocessione.

Tutti felici quindi, in casa rossoblù, però ieri sono successe alcune cose quanto meno curiose. Niente di cui strapparsi le vesti, né che facciano gridare allo scandalo o al complotto, ma una domanda a me è nata spontanea: a cosa serve il SAOT (il fuorigioco semi automatico) o il personale del VAR se poi non ci si fida degli strumenti e per decidere si utilizzano ragionamenti che gli “esterni” non possono conoscere?

I due rigori concessi

Ma andiamo con ordine. I due rigori concessi alla Sampdoria sono di manica larga se non peggio: nel primo caso viene probabilmente punita più la platealità che non il reale fallo, e tutto sommato possiamo direi che possa essere fischiato il rigore, mentre nel secondo caso il fallo di mano non dovrebbe essere sanzionato, perché il giocatore è in caduta e sebbene aumenti la propria area staccando il braccio dal corpo non lo fa in modo innaturale.

Il regolamento, in teoria, direbbe: «4. Ad eccezione delle suddette infrazioni, di solito non è un’infrazione se il pallone tocca le mani / braccia del calciatore: • se proviene direttamente dalla testa o dal corpo (compresi i piedi) del calciatore stesso • se proviene direttamente dalla testa o dal corpo (compresi i piedi) di un altro calciatore che è vicino • se mani / braccia sono vicine al corpo e non si trovano in una posizione innaturale tale da aumentare lo spazio occupato dal corpo • quando un calciatore cade a terra e mani / braccia sono tra corpo e terreno per sostenere il corpo, ma non estese lateralmente o verticalmente lontane dal corpo».

Come vi sembra la posizione di questo braccio? Non rientra forse nella casistica del non rigore?

A chi scrive, ma anche a Gazzetta dello Sport ad esempio, sembra di si. L’arbitro ha invece valutato che la posizione del braccio che vedete qui sopra, sia innaturale per il gesto tecnico che stava compiendo Sosa in quel momento. Quantomeno opinabile, ma se l’arbitro avesse potuto spiegare la propria scelta, magari sarebbe stata chiara e condivisibile. Non lo sapremo mai, mentre sarebbe interessante saperlo, anche per capire le logiche che fanno assegnare o non assegnare un rigore. Ricordate Juventus-Bologna e la mano di DeLight? Quello no e questo si. La regola, se chi scrive non è in errore, è ancora la medesima.

Il fuorigioco semi-automatico è in tempo reale. Servono tre minuti e mezzo per valutarlo?

Ma andiamo oltre i rigori, perché in realtà la mia prima domanda era sul SAOT. A cosa serve e cos’è il fuorigioco semi-automatico? Sul campo vi sono circa 10-12 telecamere che seguono i calciatori e creano un tracciato con circa 29 punti corporei per ognuno dei calciatori in campo, creando così un modello tridimensionale in tempo reale sulla posizione in campo dei giocatori stessi. Un sensore collocato nel pallone fa poi il resto, dando anche il preciso momento del calcio per bloccare la posizione dei giocatori nel momento del tocco, per valutare in modo quasi perfetto la posizione di fuorigioco o meno. In questo modo, per farla breve, la tecnologia può certificare in tempo reale con precisione di pochi centimetri se una parte del corpo di un calciatore è in posizione più o meno avanzata rispetto ad un altro al momento del calcio.

Evidenziamo di nuovo un concetto chiave: lo strumento lavora praticamente in tempo reale. E nel Mondiale, ha funzionato decisamente bene.

Certo, serve sempre che l’uomo controlli il dato, ci mancherebbe, e lo strumento è un supporto alla sala VAR e all’arbitro e non qualcosa che lo vada a sostituire. Lo stesso Collina, presentandolo, aveva detto che era uno strumento prezioso per analizzare le situazioni al limite.

Bene, eccoci alle situazioni al limite. Barrow scarica su Soriano che tira e segna con Audero che non riesce a parare. Il tiro è forte e passa in mezzo al traffico. Legittimo pensare che qualche rossoblù magari in fuorigioco, possa essere sulla traiettoria del pallone. Ed ecco cosa il SOAT mostra in sala VAR, in tempo reale.

Bene, ci sono voluti oltre due minuti per certificare che non c’è fuorigioco, davanti a questa immagine. Il tacco del difensore doriano disegna la linea di fuorigioco, ma non è la sola parte del giocatore che tiene in gioco il rossoblù più vicino a questa linea. Il VAR, nonostante questa immagine, non convalida il gol e chiama Irrati alla visione dell’azione. Sarebbe interessante sapere il perché, cosa si sono detti per chiamarlo a decidere? Non ci sono altre motivazioni per non concedere la rete, se non un fuorigioco che il SAOT, indica chiaramente come inesistente.

Sapere il pensiero di arbitro e VAR, chiarirebbe tutto.

Per la seconda rete del Bologna si è riusciti quasi a fare peggio, ma il ritardo è stato causato da una disfunzione del meccanismo video, che ha causato  un ritardo di  tre minuti e mezzo  prima della convalida della rete di Orsolini. Tre minuti e mezzo, tempo su cui riflettere, anche per la gestione del tempo-partita complessivo.

Comunque nel video della Serie A non è visibile. Era una immagine così complicata da valutare? C’era altro che nessuno di noi ha visto da valutare? Sarebbe interessante saperlo, o no?

Perché non far parlare gli arbitri?

Ecco, sarebbe interessante fare parlare gli arbitri e capire bene queste dinamiche, sia per non dover leggere articoli come questo sia per non pensare che forse si stava cercando un cavillo per annullare una rete essenzialmente regolare. Ma molto probabilmente erano due casi estremamente complessi… e forse il dialogo scaturito tra VAR e arbitro, poteva far capire anche ai meno preparati quale fosse il problema.

L’arbitro è un lavoro difficile, capire meglio quali sono le logiche e le dinamiche che portano a certe decisioni, aiuterebbe tutto il movimento.

In altri sport questo accade già. Nel rugby, ad esempio, l’arbitro ha il microfono e si possono sentire le decisioni che prende anche dalla sua voce. Nel baseball in America, se ci sono azioni da rivedere l’arbitro spiega quanto ha visto da un microfono a tutto lo stadio ed alla televisione, così tutti sanno il perché della decisione presa.

Perché non si può fare anche nel calcio? Si chiarirebbero subito tantissime cose e si eviterebbero speculazioni inutili su fantasiosi complotti che poi quasi mai sono reali.

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