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Punto Virtus – Le chiavi per espugnare Vitoria

Dentro o fuori, la partecipazione ai Playoff passa dalla sfida contro Baskonia, vediamo allora quali possono essere le chiavi per espugnare Vitoria

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Lundberg contro Baskonia
Iffe Lundberg (© Virtus Pallacanestro)

Messa alle spalle la grandiosa, quanto insperata vittoria sul campo dell’Efes, la Virtus Segafredo Bologna si appresta a vivere una delle serate più importanti dei suoi ultimi quindici anni. L’ambizione ora è quella di poter rivivere le fasi finali dell’Eurolega in un playoff che vedrebbe come avversaria il Real Madrid, la certezza è quella di aver dimostrato durante l’anno e ancor di più con la vittoria di Istanbul di poter garantire solidità ai massimi livelli. Quali possono essere allora le chiavi per espugnare Vitoria? 

Identità difensiva

Quella giocata martedì ad Istanbul è stata miglior partita difensiva dell’anno, le Vu Nere, dopo una partenza irreale di Clyburn hanno trovato le giuste chiavi per limitarne l’efficacia: 17 punti nel primo quarto, 22 totali a fine gara. La chiave? L’aggressività di un Abass impeccabile. Proprio da questi due punti le Vu Nere dovranno prendere spunto per limitare il talento di Markus Howard e Codi Miller-Mcintyre. Tenere basse le percentuali avversarie sarà complicato, ma con l’approccio avuto martedì è possibile  limitare anche il miglior tiratore di Eurolega come il numero 0 basco. La confermata assenza di Moneke poi, toglie un arma importante a coach Ivanovic, anche e sopratutto sull’aspetto atletico e fisico da cui Baskonia crea le fondamenta per giocare ad un alto numero di possessi.

Recupero fisico e gestione delle forze

Quel che più ha portato benefici ai bianconeri nella vittoria turca è stato il controllo delle energie e lo sfruttamento di quelli che al momento sono i giocatori più fisicamente prestanti: Polonara e Abass, Shengelia sotto i 25 minuti e Belinelli sotto i 20. C’è poi il caso Lundberg, capace di giostrare partite di questo tipo con la sua atipicità di playmaking, alla Sinan Erdem è stato il più utilizzato (31 minuti) ed ha giocato una delle sue gare migliori, aldilà della ciliegina sulla torta messa con la tripla finale. Allo stesso modo la gestione di Dunston e Zizic ha visto rendere al meglio entrambi, con Mickey che nei cinque minuti regalatigli ha confermato il suo momento di forma fisica e mentale (3 perse).

In dubbio la tenuta fisica e atletica di Cordinier che appare ancora tanto lontano dal suo massimo, difficilmente potrà rendersi protagonista e il sopracitato Abass ne sta ormai ereditando il ruolo, potrebbe sicuramente essere il 55 l’uomo in missione su Howard. Chi rimane una certezza è Daniel Hackett, la sua esperienza e la cattiveria con cui può approcciare queste gare sarà ancora fondamentale e chissà che non sia ancora contagiosa per un Pajola che a Istanbul ha lottato come fosse nella gabbia del leone.

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