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Mossini: “Saputo-Bigon, c’è il contatto” – 15 apr

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La redazione di 100cuorirossoblu ha intervistato in esclusiva Alessandro Mossini, giornalista del Corriere di Bologna, con cui abbiamo parlato del futuro della societa e del match Bologna-Torino, che andrà in scena sabato alle 15:00 allo stadio Renato Dall’Ara.

Un girone fa, proprio contro il Torino, arrivò la prima battuta d’arresto sotto la gestione di Donadoni. Cos’è cambiato ad oggi?
E’ cambiato tanto perché, dopo quella partita, il Bologna ha continuato a condurre un girone ad alti livelli. Anche il Torino ha passato diversi alti e bassi. Sabato si affronteranno due squadre tranquille che potranno giocarsi la miglior posizione a metà classifica senza subbire alcun patema per la salvezza e dando uno sguardo alla colonna di sinistra che continua ad essere un traguardo assolutamente raggiungibile per entrambe.

C’è qualcuno particolarmente pericoloso a cui fare attenzione nella squadra avversaria?
Andrea Belotti è il giocatore che ha segnato di più nel 2016, ad eccezione di Higuain, quindi farà di tutto per andare ancora a segno. A parte la qualità di essere molto prolifico, lui è un calciatore che sa dare fastidio alle avversarie facendo girare molto la palla e combattendo nelle fasi di non possesso. Attenzione anche a Bruno Peres e a Kamil Glik, che nella scorsa stagione gonfiava la rete ad ogni calcio d’angolo.

Situazione Donadoni; qualche novità interessante è emersa durante la conferenza?
Ancora una volta le sue dichiarazioni rimangono nel Limbo, non è ancora arrivato il fatidico chiaro “SI” per quanto riguarda la sua permanenza in rossoblù. Alla fine, io penso che arriverà la conferma ma, probabilmente, sta solo prendendo tempo per valutare al meglio le opzioni che gli si sono presentate aspettando che la squadra raggiunga la salvezza, stabilita ai 40 punti. Oggi in conferenza stampa ha detto di lasciar andare le cose come devono andare e che verremo a sapere la sua decisione a tempo opportuno.

La prossima settimana si terrà un incontro tra Joey Saputo e Pantaleo Corvino per trattare il futuro di quest’ultimo; cosa ne pensi di questa vicenda?
Corvino e Saputo si dovrebbero parlare gia in queste ore, siccome il presidente tornerà in Canada subito dopo il match contro il Torino. Sicuramente passerà un po’ di tempo prima di arrivare ad una conclusione definitiva. Oltretutto, ci dovrebbe già essere stato un contatto con Riccardo Bigon, attuale dirigente sportivo del Verona, e penso che sia lui il candidato più “forte” per il prendere il posto di Pantaleo.

Il Bologna vuole costruire il futuro e non ha bisogno di vendere; questo è un ragionamento figlio di una solidità economica che sotto le Due Torri si sognava da tempo. E allora perché Diawara potrebbe partire?
La situazione di Amadou è una situazione piuttosto complicata. C’è ancora una partita da giocare per quanto riguarda l’adeguamento del suo contratto, che attualmente ammonta a 80mila euro a stagione, poi bisognerà valutare che tipo di offerte arriveranno alla società per il giovane. Il Bologna si è dato un prezzo base sotto il quale non scenderà, da quanto mi risulta dovrebbe essere intorno ai 15milioni, quindi se arriveranno proposte di questo genere allora potrebbe davvero lasciare la squadra. Nell’ordine di idee del club, secondo me, c’è quella di vendere un solo giocatore per investire il ricavato nell’acquisto di 2/3 atleti. Forse Diawara non era proprio il profilo che uno si aspettava come prima cessione, quindi capisco il malcontento intorno questa questione. Continuo a pensare che non sia una gran mossa venderlo durante questo mercato, perché il ragazzo il prossimo anno avrà 19 anni e comincia anche a segnare qualche gol il suo plusvalore raddoppierà.

Finalmente il Dall’Ara si rifà il trucco, l’ok definitivo per il rifacimento del Dall’Ara verrà sancito lunedì. Un commento sul progetto?
Il progetto non l’ha ancora visto nessuno ufficialmente. Ci sono dei concept che suggeriscono un lavoro molto importante ma mi aspettavo delle tempistiche leggermente piu ristrette. Ma purtroppo questa è solo un’ulteriore conferma che l’Italia è il paese della burocrazia, perché altrove le cose si sarebbero sbrigate molto più facilmente e velocemente. 

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