Per Caressa e Bergomi il Bologna in Europa è la nuova Atalanta (Il Resto del Carlino)

Ospiti a “Imprese riuscite 2024“, evento promosso e realizzato da Illimia, Dino Corsini, Faac e Macron, Fabio Caressa e Beppe Bergomi non hanno esitato nel lasciare un commento sul grande risultato ottenuto dal Bologna di Thiago Motta.

Le parole di Caressa e Bergomi sul Bologna

Per Fabio Caressa il Bologna deve godersi appieno questo momento storico che: «non è un miracolo» sentenzia il telecronista, bensì: «è frutto di tanto lavoro, capacità dell’allenatore e dei giocatori e programmazione di Sartori, che ha fatto la differenza anche più di Motta». Per il commentatore la Champions rappresenterebbe una grossa opportunità non solo per la squadra, ma per l’intera città emiliana.

A Caressa fa eco Beppe Bergomi, campione del mondo al Mundial del 1982 e opinionista a fianco del telecronista da ormai 25 anni; dice Bergomi: «per anni abbiamo pensato che il Bologna potesse diventare la nuova Atalanta, ora questo è realtà».

I due sul futuro di Motta e del Bologna

La coppia di commentatori, sempre a “Imprese riuscite 2024” ha poi affermato come Motta, se dovesse realmente andare via, non lo farà senza difficoltà in quanto: «quando c’è una proprietà seria e della programmazione le cose si possono ripetere».

Il ricordo di Bergomi al Dall’Ara

Beppe Bergomi ha poi raccontato un simpatico aneddoto che lo lega a Bologna e allo Stadio Dall’Ara. Nell’ottobre 1986 si giocava nell’impianto bolognese Italia-Grecia, partita d’esordio di Azeglio Vicini nella panchina azzurra. Bergomi, che quattro anni prima si era laureato campione del mondo con la nazionale di Bearzot, segnava una doppietta; a quel punto fu proprio Bearzot a chiamarlo, chiedendogli come mai non avesse mai fatto gol quando era lui l’allenatore.

Fonte: Giovanni Di Caprio, Il Resto del Carlino

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