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F1 | GP Miami, il pasticcio della Safety Car: cosa è successo?
Nel GP di Miami c’è stato il pasticcio della Safety Car, entrata con un tempismo errato. Cerchiamo di capire cosa può essere accaduto.
Durante e dopo il GP di Miami 2024, ha scatenato molte polemiche il pasticcio della Safety Car, guidata da Bernd Maylander, che al momento del suo ingresso si è posizionata dopo il leader, in quel momento Lando Norris, invece che davanti a lui.
La Safety Car ha fatto il suo ingresso in pista per permettere la rimozione della Williams di Logan Sargeant, irrimediabilmente danneggiata a causa del contatto con Kevin Magnussen. Tutto è accaduto al giro 29 e quell’episodio ha cambiato il corso della gara e, probabilmente, il suo esito.
Che cosa può essere successo a Miami? Scopriamolo insieme.
Dentro la direzione gara di Formula 1
La Race Direction è la sala di controllo di una gara e la F1 non fa eccezione in questo. Il Mondiale più ambito e seguito del mondo però, ha un’apparato di controllo più articolato rispetto ad altri campionati, in virtù della moltitudine di aspetti da verificare e controllare.
In F1, come in altri campionati, ci sono almeno due canali radio dedicati a fare questo: uno è per il Direttore di Gara (Clerk of the Course in inglese), nominato dall’Autorità Sportiva Nazionale (in Italia, da ACI Sport) e per il suo staff che comunica con tutte le postazioni dei Commissari di Percorso (Marshals, in inglese) dislocate in pista, con i Commissari presenti in pit-lane e con gli addetti all’utilizzo dei mezzi di recupero mezzi (quindi gru, autogru, carri attrezzi).
Il secondo canale radio è della FIA, con il Direttore di Prova (Race Director, in inglese, ovvero Niels Wittich), che comunica con i vari delegati della Federazione e con il pilota della Safety Car.
Il Direttore di Gara e il Direttore di Prova, e le rispettive persone apicali dei propri staff, si parlano tra di loro a voce, direttamente o tramite i propri vice delegati, essendo entrambi nella sala monitor della direzione gara.
A volte il Direttore di Prova può capire direttamente le comunicazioni dei Marshal, se conosce la lingua. Ad esempio, Michael Masi conosce l’italiano così come Eduardo Freitas. Charlie Whiting, invece, non mi risulta lo parlasse correntemente.
Una moltitudine di comunicazioni
Come potete capire, il flusso di comunicazioni è parallelo: da una parte c’è il Direttore di Gara che riceve le informazioni dalla pista e aggiorna il Direttore di Prova (Wittich), dall’altra c’è il team di Wittich che comunica con il team degli uomini FIA e, in questo caso, con il pilota della Safety Car.
Come abbiamo ascoltato a Silverstone 2021 e nel gran finale di quella stagione ad Abu Dhabi (e poi mai più), esiste anche un terzo canale radio, che mette in contatto il Direttore di Prova con i Direttori Sportivi dei team.
Se ricordate, l’interferenza in Inghilterra di Toto Wolff in quel canale radio, dopo l’incidente tra Lewis Hamilton e Max Verstappen alla Copse, aveva scatenato il malcontento della FIA. In questo momento, però, questo terzo canale radio non viene preso in esame.
Cosa succede in caso di incidente, in pista e in Direzione Gara
Per cercare di capire il perché di ciò che può essere accaduto nel GP di Miami, con il pasticcio della Safety Car, è necessario comprendere quali sono le dinamiche che si innescano dopo un incidente.
Nel caso di un incidente, la prima cosa da fare è dare una segnalazione, con la bandiera gialla o la doppia bandiera gialla (e con i pannelli LED segnaletici), ai piloti che stanno percorrendo il tratto di pista teatro dell’evento. E questo lo fa, in occasione della Formula 1, il Flag Marshal, che ha in mano i comandi del pannello elettronico a lui assegnato.
Nel frattempo, il Commissario di Percorso deputato al contatto radio con la Direzione Gara, deve comunicare cosa sta succedendo. Per svolgere il compito in maniera efficace, è fondamentale, al momento di un incidente, fornire informazioni chiare, precise e in tempi brevi su:
- condizioni della pista: dire se sul tracciato sono presenti liquidi o detriti che potrebbero provocare uno o più ulteriori incidenti nello stesso punto;
- condizioni della o delle auto incidentate: la direzione gara deve sapere se c’è eventuale pericolo di incendio, se il led indicatore dello stato della parte elettrica segnala anomalie, se l’auto può riprendere la pista o se va recuperata, a spinta o con i mezzi di recupero;
- stato di salute del o dei piloti: dire come stanno fisicamente, se sono ‘ok’, se possono uscire dall’auto in autonomia, se potrebbero aver bisogno di assistenza medica.
Tutto questo, dopo l’incidente occorso a Jules Bianchi nel 2014, va fatto dal Commissario addetto alle comunicazioni radio senza uscire dalla propria postazione e senza, quindi, dirigersi verso la o le auto incidentate.
Una volta fornite le tre informazioni illustrate sopra, parte il flusso di comunicazioni interno alla Direzione Gara, con il Direttore di Prova che recepisce le informazioni dalla pista e si confronta con il Direttore di Gara Nazionale.
L’importanza delle conoscenze del Direttore di Gara Nazionale
Questa persona è bene precisare che è stata scelta perché conosce alla perfezione l’impianto, quindi il tracciato, le vie di fuga e le postazioni dei Commissari, i Commissari di Percorso stessi e le loro capacità, la dislocazione dei mezzi di recupero auto e il grado di esperienza di chi li manovra.
Per una gara di F1 a Imola, ad esempio, parliamo di oltre quattrocento persone solo tra coloro i quali ricoprono questi due ruoli. Senza contare quindi i Commissari Tecnici, i Commissari Sportivi, il servizio medico, servizio antincendio, servizio di recupero piloti e servizio di security.
Il Direttore di Gara Nazionale può quindi fornire al collega Direttore di Prova una stima dei tempi di ripristino delle condizioni di sicurezza della pista, delle protezioni e delle vie di fuga, qualora dovesse essere necessario, considerando tutte le variabili esplicitate in precedenza.
Con queste informazioni, il Direttore di Prova, quindi Wittich, deve capire come proseguire la corsa e se autorizzare l’ingresso in pista dei Commissari di Percorso e dei mezzi per il recupero, se necessario. Che, come ricordo, sono ancora lì, in postazione, in sicurezza, in attesa dell’ok per intervenire.
Per evitare un nuovo incidente come quello che occorse a Bianchi, poi, è da ricordare che i Commissari di Percorso e i mezzi di recupero entrano in azione solo con la gara neutralizzata, da una Virtual Safety Car o da una Safety Car. Le sole bandiere gialle, come si vide a Suzuka nel 2014, non sono più considerate sufficienti a garantire la sicurezza di tutti.
GP di Miami, dentro al pasticcio della Safety Car
L’ingresso della Safety Car è quindi tutta questione di tempismo e comunicazione. Lasciatevelo dire da chi ha avuto la direzione gara nelle orecchie via radio per oltre dieci stagioni di gare, in occasione di competizioni nazionali, continentali e internazionali.
Non ho a disposizione le registrazioni delle comunicazioni radio del GP di Miami, ma posso tentare di immaginare cosa potrebbe essere successo.
Se il Direttore di Prova decide di far entrare la Safety Car, tra un flusso di comunicazione e l’altro il team FIA deve dare il segnale giusto, nel momento giusto, al pilota della vettura di sicurezza, Bernd Maylander.
Basta poco per sbagliare
La Formula 1 è l’apice del motorsport e del professionismo, questo è lapalissiano. Alzi però la mano chi oggi, durante il turno lavorativo, non ha mai sbagliato una virgola.
Come potete capire dai paragrafi precedenti, basta un’informazione data in ritardo, una decisione presa con leggero anticipo, una piccola indecisione o anche un problema tecnico nella comunicazione radio, per combinare, come nel GP di Miami, il pasticcio della Safety Car.
Quello che per molti è un errore incredibile: inviare la Safety Car in pista dietro al leader della corsa e non davanti. L’ennesima prova dell’incompetenza della FIA, della Direzione Gara, dei Commissari di Percorso che stanno lì fermi, immobili, ad aspettare una nuova apparizione della Madonna di Fatima prima di intervenire in caso di incidente.
Una di quelle cose che non sbaglierebbe nemmeno un bambino, nemmeno, probabilmente, vostro figlio di due anni. Beh, mi congratulo sinceramente con voi, allora, per aver generato il nuovo Albert Einstein.
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