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F1, Imola 1996 | Il primo Gran Premio di casa per Michael in Ferrari

Il Gran Premio di San Marino 1996 fu pieno di emozioni per Schumacher, che disputò un bel weekend e raccolse l’entusiasmo dei tifosi Ferrari.

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Michael Schumacher alla guida della F310 del 1996
Michael Schumacher alla guida della F310 del 1996 (©Ferrari)

“Il battesimo di Michael Schumacher”, così potrebbe essere riassunto il Gran Premio di San Marino 1996. Il 5 maggio di quell’anno, il fenomeno tedesco corse per la prima volta una gara di casa alla guida della Rossa.

Il 1995 fu un anno trionfale per Michael che, alla guida della fortissima Benetton, dominò quel mondiale. Grazie a questo risultato, riuscì a bissare il successo dell’anno precedente, ottenuto sempre alla guida della Benetton. Per la Ferrari invece fu un anno molto difficile, con Jean Alesi e Gerard Berger che si piazzarono rispettivamente al 5° e al 6° posto.

L’inizio di stagione complicato per Schumacher e la Ferrari

Il pilota tedesco arrivò alla corte di Maranello insieme a Eddie Irvine. Vennero quindi sostituiti entrambi i piloti che avevano concluso la stagione precedente. Fin dai primi test però, Michael cominciò a nutrire più di una perplessità nei confronti delle possibili potenzialità del suo pacchetto, soprattutto sull’affidabilità. Purtroppo per lui e per i tifosi della Rossa, i suoi dubbi si trasformarono in triste realtà.

Le prime tre gare del 1996 furono dominate da Damon Hill sulla Williams. Il pilota inglese riuscì a vincere le prime tre gare del mondiale in Australia, Brasile e Argentina. La quarta tappa della stagione venne vinta dal suo compagno di squadra, Jacques Villeneuve, sul circuito del Nurburgring. Schumacher ottenne appena 10 punti in queste prime quattro tappe, col secondo posto della gara di casa come miglior risultato.

Visto il difficile inizio di stagione, la Ferrari decise per una strategia più aggressiva in vista del Gran Premio di San Marino 1996. Venne infatti preparato a Maranello uno speciale Motore V10 Evoluzione da 750 cavalli apposta per le qualifiche del sabato. Il piano funzionò, Michael Schumacher conquistò una straordinaria pole position proprio davanti alle due Williams di Hill e Villeneuve. Sesto il compagno di squadra Irvine, che si prese oltre un secondo dal kaiser.

La cronaca del Gran Premio di Imola 1996

Al via del Gran Premio il kaiser perse la leadership ai danni di Hill e Coulthard che, con un grande scatto dalla quarta piazza, si mise al comando. Michael, partito con meno benzina rispetto ad Hill, riuscì a sorpassarlo nel corso dei primi giri mettendosi 2° alle spalle dell’australiano. La mossa del pilota tedesco scatenò la folla di tifosi Ferrari presente sulle tribune.

Proprio Coulthard e Schumacher si fermarono abbastanza presto per la prima sosta ai box, rispettivamente al ventesimo e al ventunesimo giro. A quel punto Demon, con pista libera, cominciò ad aumentare decisamente il passo. Michael, al rientro dopo la sosta, riuscì a restare davanti Coulthard. I grandissimi giri percorsi da Hill prima della sua sosta permisero però al pilota inglese di sopravanzare entrambi e mettersi in testa.

La grande paura dell’ultimo giro e la gioia dei tifosi

Dopo che, alla fine del primo giro di soste, si prese il comando, il pilota inglese si dimostrò semplicemente imprendibile. Schumacher su Ferrari non poté nulla al cospetto del pilota che stava fin lì dominando il campionato. Nel frattempo, alle loro spalle, ci furono numerosi ritiri, solo 10 vetture tagliarono il traguardo.

Anche la Ferrari di Schumi fece prendere un bello spavento ai tifosi presenti sulle tribune. Il pilota tedesco ebbe infatti, nel corso dell’ultimo giro, un problema al disco del freno anteriore sinistro che per fortuna non compromise la sua gara. Il kaiser riuscì infatti a tagliare il traguardo, con la ruota anteriore sinistra bloccata, chiudendo la corsa in seconda posizione. La sua vettura si fermò al Tamburello, dove venne travolto da una gran folla di invasori pacifici.

Proprio in quel momento probabilmente Michael Schumacher capì, per la prima volta, cosa significa essere un pilota della Ferrari.

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