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Joey Saputo: un presidente normale per un’impresa fuori dal comune (Corriere di Bologna)

In questi 10 anni come presidente del Bologna, Joey Saputo ha tracciato una linea chiara e i risultati sono arrivati.

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Fonte Immagine: Bologna FC

Il Bologna è in Champions League. Una frase che, detta dieci anni fa, avrebbe fatto sorridere chiunque gravitasse attorno al pianeta BFC. Ma Joey Saputo, come tutto il popolo rossoblù, sa bene che il successo raggiunto in questa  stagione non è frutto di improvvisazione.

I 10 anni di Saputo

Lo stile

Il presidente in questi dieci anni ha sofferto con tutto il popolo rossoblù. Ma la promessa europea è stata mantenuta. Eccome. Senza mai perdere l’aplomb o il suo stile low profile, senza mai snaturarsi. Raggiungendo dei grandi risultati senza mai sbandierarli. Ciò ha permesso anche ai tifosi di costruire un legame forte con il proprio presidente, riducendo anche il numero di critiche visto il grandissimo impegno economico profuso da Saputo. Il monito del presidente, capace di mettere 300 milioni a servizio della società, è sempre stato uno: bilancio in equilibrio unito a un percorso di crescita sportiva e infrastrutturale.

I risultati della squadra

E la squadra nel frattempo lottava e si aggrappava alla Serie A. Con il trauma arrivato nell’inverno 2019, poi, il presidente ci ha messo la faccia con il Bologna in fondo alla classifica.

E raggiunto il grande obiettivo della salvezza ha mantenuto la promessa europea di ingaggiare Giovanni Sartori come a tracciare degli obiettivi chiari per il futuro. E tutto, poi, ha seguito quell’abbrivio. Dall’arrivo di Thiago Motta, fino ai giocatori scelti, passando per Casteldebole. Proprio quel luogo dove il presidente si sente così a casa.

Joey Saputo: un presidente made in Bologna

Se Casteldebole può essere considerata la terza casa di Saputo, dopo la prima a Montreal e la seconda in un palazzo del XV secolo dove da un anno risiede con i figli Luca e Jesse, è perché realmente è uno dei primi ad arrivare e ad infilarsi in palestra.

La sua routine parte da quello, per poi lavorare in ufficio tutta la mattina concentrato sul BFC, fino all’ora di pranzo da consumare nel ristorante del centro tecnico. Infine il pomeriggio, dedicato alle attività americane e filantropiche che gestisce.

Non un personaggio mondano, molto riservato, è facile vederlo ai Giardini Margherita a fare jogging e se viene fermato, difficilmente si nega a un saluto.

Si apre così, con la qualificazione per la Champions League, il terzo lustro di Joey Saputo come carica più alta del Bologna. E, visti i dieci anni precedenti, vale la pena sognare di poterci restare.

Fonte: Federico Pellerano – Corriere di Bologna

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