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Thiago la priorità, Sarri l’alternativa (La Gazzetta dello Sport)

Oltre all’ex tecnico della Lazio, anche Palladino, Italiano e Di Francesco rappresenterebbero soluzioni valide per il post Thiago Motta

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Thiago Motta, allenatore del Bologna, saluta la curva
Thiago Motta saluta la curva (©Bologna FC)

La priorità del Bologna ha solamente un nome: Thiago Motta. Raggiunto il grande obiettivo stagionale, è tempo di cominciare a pianificare le mosse per il prossimo anno. Sull’agenda di Joey Saputo, atterrato ieri dal Canada, Marco Di Vaio e Claudio Fenucci è in programma un incontro con Thiago per cercare di trovare un accordo per il rinnovo. «Per noi sarebbe bellissimo proseguire insieme a lui, l’idea è quella di confermare tutti i nostri protagonisti» ha spiegato l’ad Fenucci, a dimostrazione di quanta voglia ci sia nel continuare il percorso con il tecnico italo-brasiliano. 

La richiesta di Thiago

Bologna ama Thiago e Thiago ama Bologna. Su questo non vi sono dubbi: tutta la dirigenza è consapevole della folle passione che c’è in città per il Mister. Di Vaio, a nome di tutta la società, ha parlato così a Radio Serie A: «Il primo passaggio da fare sarà con Thiago. Ha fatto un lavoro incredibile migliorando la squadra: il primo obiettivo è quello di parlare con lui e ascoltare le sue idee. Non c’è la necessità di dare via i giocatori, vogliamo confermarci e confrontarci in Europa con i migliori calciatori che abbiamo». La richiesta di Thiago è semplice: maggiore centralità nelle scelte. Sicuramente la qualificazione in Champions League e l’affetto da parte di un intero popolo potrebbero bastare per convincerlo a prolungare il contratto fino al 2026. 

L’identikit di Sarri

In caso di separazione tra Motta e il Bologna, il nome di Maurizio Sarri è quello che stuzzica di più. L’ex allenatore di Empoli, Napoli, Juventus, Chelsea e Lazio gradirebbe volentieri una piazza come Bologna ma soprattutto la possibilità di tornare in Europa con una squadra giovane ed intraprendente. La stessa dirigenza rossoblù ritiene che l’identikit di Maurizio sia perfetto per il concetto di “bel calcio” impostato da Thiago.

Sarri è da sempre un fautore del calcio giocato e, appunto, bello da vedere: prima l’Empoli e poi il Napoli ne sono stati esempi lampanti. Un altro punto a favore sarebbe l’esperienza in campo europeo, dettaglio da non sottovalutare assolutamente. L’ostacolo principale, se così si può definire, sarebbe legato all’ingaggio: la richiesta di Sarri sarebbe sui 3-4 milioni di euro.

La freschezza di Palladino

Anche Raffaele Palladino è finito sulla lista dei possibili eredi per la panchina rossoblù. Sicuramente senza esperienza europea rispetto a Sarri, il tecnico del Monza rappresenterebbe però una ventata di aria fresca, probabilmente anche futuribile. Sulla panchina del club brianzolo, Palladino ha mostrato bel gioco, polso e variazioni tattiche, tutte caratteristiche che sono certamente ben viste da Di Vaio e Fenucci.

La questione economica, anche se il Bologna non ne fa un problema, sarebbe sicuramente più agevole rispetto a quella di Sarri. Ciò che interessa maggiormente la dirigenza rossoblù è il discorso della progettualità: l’idea è quella di aprire un ciclo stile Atalanta di Gasperini e la volontà principale sarebbe di farlo con Thiago in panchina. Eventualmente Palladino potrebbe rappresentare una possibile alternativa per questo tipo di progetto.

Italiano e Di Francesco sullo sfondo

Un po’ più defilati ci sono anche Vincenzo Italiano ed Eusebio Di Francesco. Il secondo, da tempo apprezzato da Di Vaio e soci, è impegnato nella lotta alla salvezza col suo Frosinone ma non si ignorano le sue “imprese” con la Roma in Champions League e col Sassuolo in Europa. Italiano, invece, presenta comunque dell’esperienza europea (due finali di Conference League con la Fiorentina) e conosce già i meccanismi per gestire il doppio impegno stagionale.

Tutto ciò al momento rappresenta solo un piano B perchè la priorità del club rossoblù è quella di blindare il proprio condottiero. Non c’è fretta, la partita con la Juventus non vuole essere presa sottogamba perchè c’è un terzo posto da conquistare. A bocce ferme ci si siederà al tavolo e si parlerà, nella speranza che l’epilogo sia quello che tutti si augurano.

(Fonte: La Gazzetta Dello Sport, Matteo Dalla Vite)

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