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Testimonianze rossoblù dal passato. Tra timori e speranze (Corriere di Bologna)

Marco De Marchi, ex giocatore del Bologna, racconta le sue impressioni sul presente e futuro rossoblù nell’intervista al Corriere di Bologna.

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Thiago Motta
Motta (©Bologna fc 1909)

Nella grande gioia del trionfo rossoblù c’è uno strisciante timore di fondo. Si teme che la storia si ripeta. Come 34 anni fa, una squadra che fa scintille, che vive una stagione da sogno e poi perde i suoi migliori talenti, trasferiti a Torino, dalla Juve.

È vero, la squadra bianconera ha un fascino impressionante, sembra una calamita per talenti. I tifosi rossoblù stanno vivendo un momento dove l’emozione e la preoccupazione si mischiano. C’è entusiasmo per questa incredibile stagione che sta andando verso la sua conclusione, ma anche timore che chi ha contribuito a questo exploit se ne possa andare.

Il calcio, come la storia, è contrassegnato da cicli, ma forse speriamo che questa sia la volta buona per scrivere un finale diverso.

Marco De Marchi, intervistato dal Corriere di Bologna, risponde a domande sulla sua carriera e approfondisce dal suo punto di vista la situazione attuale del Bologna.

De Marchi stesso nel 1990 lasciò i rossoblù per andare alla Juve. Abbiamo quindi un parere di un calciatore che ha vissuto in prima persona questa dinamica.

L’ex rossoblù Marco De Marchi parla di 34 anni fa, ma non solo

Il futuro del Bologna, ora come ora, si presenta incerto. Thiago Motta ha portato la squadra all’apice del successo e tutti gliene sono grati. Ma la preoccupazione che lui, insieme ai talenti del calibro di Zirkzee e Calafiori se ne possano andare, rimane alta.

Situazione analoga a quella del 1990 con Gigi Maifredi, che dopo la conquista della Coppa Uefa lasciò il Bologna per andare alla Juve. Oggi come ieri, Motta potrebbe dire addio ai rossoblù, proprio dopo aver conquistato la Champions. “Motta lascerebbe Bologna con la Champions, Maifredi la lasciò con la Coppa Uefa” dice De Marchi“Qualora Thiago se ne andasse potrei solo augurargli di fare meglio di Gigi”.

Ovviamente il BFC farà il possibile per mantenere Motta e i giocatori nella squadra, ma inevitabilmente qualcuno dovrà abbandonare il team “Se ragiono da tifoso mi dispiace pensare che i pezzi pregiati vadano altrove” afferma l’ex rossoblù “Calafiori è molto, molto più forte di me. Bisogna però guardare oltre. Giovanni Sartori è cercato da tutti e la società è invidiabile: dobbiamo avere fiducia, non si può ragionare di pancia”.

Non si può ignorare come il calcio sia fatto anche di movimenti di mercato. È un fattore importante nelle dinamiche calcistiche e purtroppo anche il Bologna di Saputo deve affrontare questa situazione. De Marchi spiega che “I club si possono sostenere solo così, le plusvalenze aiutano i bilanci” e aggiunge “Quando sono andati via Tomiyasu, Theate, Dominguez, Schouten sembrava il finimondo e non è successo niente: sono stati rimpiazzati alla grande”, facendo intendere che anche in passato, situazioni analoghe sembravano essere la fine del mondo, ma poi si sono rilevate essere il semplice flusso degli eventi.

Per De Marchi il modello sarebbe proprio l’Atalanta, per quanto riguarda gestione e crescita “In questi sei anni la rosa è cambiata molto, sono sempre lì e i bilanci sono buoni. Il Bologna è all’inizio della scalata nel ranking e non ci si può piangere addosso per eventuali cessioni seppur gravose. Bisogna avere fiducia nella dirigenza che in tutti questi anni ha dimostrato grandi capacità”.

Passando alle questioni più emotivamente delicate. Si parla sempre dell’ipotetico addio di Motta “Un altro Motta, per quello che ha fatto vedere, non esiste“, ammette Marco. “Se Motta dovesse andare via, la società dovrà trovare un sostituto all’altezza” ed è proprio questo il punto dolente di questa spinosa situazione. L’ex giocatore da però fiducia “Sono convinto che la società saprà individuare un allenatore con una strategia calcistica e una filosofia che porti avanti i risultati” e d’altronde è la speranza di tutti.

Ma in questo quadro, non bisogna dimenticare che anche il Bologna ha vissuto una stagione brillante e la squadra sarà decisamente ambita da molti. Con il successo sicuramente arrivano però anche le difficoltà nella gestione. “Dopo una stagione così, Bologna sarebbe una panchina scomoda, una cosa è andare a lavorare dove ci sono le macerie, altro dove c’è un giardino simile all’Eden“, ricorda De Marchi.

Tornando sul futuro di Motta, Marco ci confessa le sue sensazioni “La sensazione è che vada via, ma io spero tanto di no, Thiago è un tipo particolare, è impossibile mettersi nella sua testa. Pensa alle sue formazioni: non le indovina nessuno”.

È vero, per il Bologna si prospettano dei mesi dolce-amari. C’è questa sensazione di attaccamento alla squadra dei sogni di quest’anno e la speranza che nessuno abbandoni. Ma si sa che il calcio è fatto di movimento e di sorprese. Anche questa dinamica che tiene tutti sulle spine e curiosi di sapere dove porteranno le mosse del futuro.

Una cosa è certa, tutti ripongono nello staff del Bologna una grande stima e fiducia.

Fonte: Corriere di Bologna, Fernando Pellerano.

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