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La storia di Anna, da sessant’anni tifosa del Bologna

Dall’infanzia all’Europa: la straordinaria storia di Anna Anderlini, storica tifosa del Bologna da oltre sessant’anni

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Previsti 3mila tifosi rossoblù per Roma-Bologna
I tifosi rossoblù (©Bologna FC 1909)

Anna Anderlini vide per la prima volta il Bologna allo stadio nella stagione 64-65: lei aveva appena sei anni e i rossoblù avevano da poco vinto il loro settimo scudetto nella stagione precedente. Da allora la signora Anna è cliente fissa in Curva per tutte le partite in casa. Una storia, quella della tifosa del Bologna, stracolma d’amore e che continua ancora oggi, coronata dall’incredibile cavalcata verso l’Europa di quest’anno. Non solo: la supporter felsinea è talmente piena di passione che all’incirca 30 anni fa assieme a suo marito decise di dare vita al “Club rossoblù di Savignano sul Panaro” in provincia di Modena, di cui oggi è la presidente: «Siamo al confine con Bazzano, che è Bolognese, dove sono nata; qui ci sono da sempre tantissimi tifosi del Bologna, anzi direi in maggioranza».

Dove tutto è iniziato

Tutto è iniziato tanti anni fa, come sempre tra le mura di casa: «Vengo da una famiglia numerosissima, contadina; c’erano tutti i fratelli di mio padre in casa. In particolare uno dei miei zii mi parlava sempre del Bologna. Sua figlia, della mia stessa età, ha abitato con noi fino a 6 anni. Poi sono andati a vivere a Bologna proprio nel 1964, per me è stato un trauma separarmi da una cugina che era come una sorella. Allora, domenica quando giocava il Bologna, mio zio mi veniva a prendere in corriera a Bazzano, andavamo in Piazza Maggiore a fare un giro e al pomeriggio allo stadio tutti insieme. Anche mio marito, che invece è modenese di Savignano, ha iniziato da bambino ad andare al Dall’Ara».
Questa splendida tradizione continua intatta anche con le nuove generazioni, e molto probabilmente verrà tramandata di anno in anno per ancora molto tempo: «Siamo una famiglia di tifosi, comprese le mie figlie. Adesso in Curva portiamo pure la nostra nipotina di 4 anni, il suo idolo è Riccardo Orsolini. Fuori da casa nostra dal 1977 campeggia una bandiera rossoblù, è un tratto distintivo».

Un club rossoblù nel modenese

Dato il gran numero di tifosi felsinei nel Modenese, un giorno di trent’anni fa Anna e suo marito decidono di fondare un club che raccogliesse tutti i sostenitori del Bologna nella zona di Savignano: «Il club è nato nella stagione 1994-95, quando il Bologna era in Serie B. Mio marito fa il barbiere e io la parrucchiera a Savignano.  Immancabile che i clienti ci abbiano preso un po’ come i punti di riferimento. Abbiamo cominciato a ritrovarci a casa dell’uno e dell’altro per guardare le partite in trasferta. Quando siamo diventati una trentina, il Comune di Savignano ha messo a disposizione una sala nelle ex scuole, dove abbiamo portato una tv per vedere le partite. Così è partito tutto. Una volta l’anno organizziamo la festa insieme ad altri club e vengono sempre alcuni giocatori. Quest’anno a febbraio eravamo 260 persone e c’era anche Remo Freuler».

Paradossalmente però, di tutti gli anni vissuti al seguito del club felsineo la signora Anna ricorda con più piacere proprio quelli trascorsi in Serie B: «La Serie A è sempre bella. Ma gli anni indimenticabili per me restano quelli della Serie B, quando avevo le figli più piccole e insieme si andava negli stadi di provincia. Ci offrivano il vin brulé in inverno, i lupini, ho ricordi bellissimi di quelle trasferte».

Nonostante queste dolci memorie, data la qualificazione in Champions ora tutti i membri del club sono pronti a vivere notti stellari in giro per tutta Europa, compresi i due fondatori: «I passaporti sono in ordine. Mio marito ed io amiamo viaggiare; ovunque si vada c’è l’abitudine di fare una tappa nello stadio del posto per una bella foto con la sciarpa rossoblù. Ora in qualcuno di quelli magari ci giocheremo».

Il Bologna di Thiago Motta

Infine, per chiudere l’intervista non poteva mancare un commento della tifosa rossoblù sul lavoro di Thiago Motta e sul suo possibile addio: «Mi piacerebbe molto che restasse. Come lui tutti i giocatori, è un gruppo meraviglioso».
Certe sensazioni vissute quest’anno rimarranno per sempre impresse nella memoria della signora Anna e di tutti i tifosi del Bologna: «Dopo la vittoria di Napoli fino all’una e mezza di notte mio marito ed io eravamo ancora a Casteldebole a festeggiare. È una cosa grande. Bologna proprio se lo merita, è una città bellissima che ha sempre avuto un pubblico speciale».

 

 

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