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Auguri Rossoblù: L’esterno intellettuale – 8 mar
I pregiudizi sono all’ordine del giorno. In un mondo dominato dall’apparenza nel quale la sostanza delle persone ha perso ogni benché minimo valore, la gente si è oramai rassegnata agli stereotipi. Qualsiasi persona, o qualsiasi gruppo di persone che può condividere qualcosa di simile, ha in allegato un’etichetta, giusto per tenere a mente che tutti noi siamo classificati. “I calciatori sono tutti ignoranti”, diceva qualcuno, erroneamente direi io, visto il personaggio del quale vi parlerò. 32 anni fa, in un piccolo paesino ungherese, nasceva il futuro esterno destro del Bologna, che rimarrà sotto le Due Torri per circa 5 stagioni; 32 anni fa nasceva Gyorgy Garics, uno dei pochi professionisti del pallone capace, udite udite, di parlare fluentemente ben 5 lingue. E al diavolo chi dice che tutti coloro che la domenica mattina si allacciano le scarpe per scendere in campo sono stupidi, al diavolo chi si limita a giudicare un libro dalla copertina, al diavolo chi decide di non penetrare all’interno del cuore di una persona per conoscerla veramente, senza fermarsi alla buccia che le riveste. Gyorgy, al di là delle prestazioni in campo, ha saputo guidare una legione di calciatori che, oltre a rincorrere un pallone per 90 minuti la settimana, ha deciso di strapparsi di dosso quella stupida etichetta per far sapere a tutti che i calciatori studiano e si laureano, proprio come chiunque altro. Auguri, e grazie, Gyorgy.
I pregiudizi sono all’ordine del giorno. In un mondo dominato dall’apparenza nel quale la sostanza delle persone ha perso ogni benché minimo valore, la gente si è oramai rassegnata agli stereotipi. Qualsiasi persona, o qualsiasi gruppo di persone che può condividere qualcosa di simile, ha in allegato un’etichetta, giusto per tenere a mente che tutti noi siamo classificati. “I calciatori sono tutti ignoranti”, diceva qualcuno, erroneamente direi io, visto il personaggio del quale vi parlerò. 32 anni fa, in un piccolo paesino ungherese, nasceva il futuro esterno destro del Bologna, che rimarrà sotto le Due Torri per circa 5 stagioni; 32 anni fa nasceva Gyorgy Garics, uno dei pochi professionisti del pallone capace, udite udite, di parlare fluentemente ben 5 lingue. E al diavolo chi dice che tutti coloro che la domenica mattina si allacciano le scarpe per scendere in campo sono stupidi, al diavolo chi si limita a giudicare un libro dalla copertina, al diavolo chi decide di non penetrare all’interno del cuore di una persona per conoscerla veramente, senza fermarsi alla buccia che le riveste. Gyorgy, al di là delle prestazioni in campo, ha saputo guidare una legione di calciatori che, oltre a rincorrere un pallone per 90 minuti la settimana, ha deciso di strapparsi di dosso quella stupida etichetta per far sapere a tutti che i calciatori studiano e si laureano, proprio come chiunque altro. Auguri, e grazie, Gyorgy.
(foto soccerqube)
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