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Auguri Rossoblù: Il Ciapina e le scommesse – 1 mar

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Siamo all’inizio degli anni ’60 e a Milano, sponda rossonera, un giovane attaccante sta provando a sfondare, cercando di essere aggregato alla prima squadra del Milan. Il centravanti in questione è Paolo Ferrario, universalmente il Ciapina, che di tentativi per vestire quella tanto agognata maglia ne farà ben 3. Il Ciapina dicevamo, in onore (o forse no) di uno dei componenti della banda del Carrobbio, gruppo terroristico di qualche anno prima, proprio per la capacità di segnare gol di rapina, che diventeranno la sua specialità. A Bologna Paolo rimarrà soltanto una stagione, condita tra l’altro da pochissime presenze; ma per Paolo il calcio, per quanto potesse essere amato, rimarrà sempre e soltanto un mero hobby, una futile passione. Una passione che era al secondo posto nella lista delle attività preferite da Ferrario; già, soltanto il secondo posto, perché al primo c’era il mondo delle scommesse, da Paolo adorate e che spesso lo hanno cacciato in guai abbastanza seri. Compie oggi 74 anni questo stravagante giocatore, che si fece capostipite di una generazione di calciatori che vedevano il calcio, per molti un vero e proprio culto, un semplice modo di passare il tempo quando ci si riusciva a ritagliare un po’ di spazio. E forse il calcio andrebbe davvero vissuto così, con la testa sgombra, con la consapevolezza che ciò che per molti è vita, può essere ricondotto per altrettanti a divertimento, la vera essenza del football.

In foto Paolo in maglia rossonera, squadra con la quale è rimasto legato più a lungo in carriera.

 

(foto magliarossonera)

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