Calcio
Italia-Turchia, lo scambio della palla di stracci: il significato del gesto
Il Dall’Ara torna a riempirsi e lo fa aprendo le porte alla Nazionale italiana. Sarà l’amichevole tra Italia e Turchia, domani sera, ad aprire la combo di partite, che anticipano la partenza dell’Europeo.
La nazionale italiana ha già perso due difensori del calibro di Acerbi e Scalvini, e farà una serie di esperimenti, in vista del torneo continentale, che avrà inizio la settimana prossima.
La nazionale azzurra 24 volte sotto le Due Torri
Bologna è una tappa frequente per la nazionale italiana di calcio. Sono 24 le presenze degli azzurri nello stadio bolognese: per l’occasione ormai 20mila tagliandi sono stati acquistati, nella speranza di vedere in azzurro Calafiori e Orsolini.
Italia e Turchia, con vista sugli Europei 2032, grande sfida fra la nazionale azzurra e quella turca.
La partita, fra le due nazionali, ha anche un particolare simbolismo: le due federazioni organizzeranno i campionati europei di calcio del 2032. Nelle 24 precedenti partite giocate a Bologna, è proprio con la Turchia la vittoria più larga, nel 1962, quando l’Italia s’impose per 6 a 0.
Un gesto simbolico di grande importanza per la nazionale azzurra.
Prima della partita ci sarà un gesto di grande simbolismo: i due capitani consegneranno vicendevolmente, la cosiddetta “Pelota de Trapo”, la ‘palla di stracci’, secondo la lingua argentina. La Pelota de Trapo è un programma di formazione sportiva incentrato sul calcio promosso da Play for Change impresa sociale e la Fondazione Scholas Occurrentes. Lo scopo è quello di realizzare un percorso di crescita personale e di sensibilizzazione sui valori del calcio femminile, in favore di bambine e ragazze tra i 9 e i 12 che vivono nelle periferie delle maggiori città italiane.
Anche Papa Francesco è intervenuto positivamente sul progetto, valorizzando l’opera della nazionale italiana
Su questo progetto anche il Papa si è espresso, approvando lo spirito dello stesso: «Lo sport è importante perché insegna a giocare in squadra. salva dall’individualismo e aiuta a non essere egoisti. Per questo è importante lavorare in squadra, studiare con gli altri compagni, percorrere insieme il cammino della vita. Quando si gioca in team, si cresce. E quando si gioca in team, la competizione, invece di essere conflitto, è seme di pace».
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