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RdC – Taider, il compleanno della rinascita – 25 feb

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“Anno bisesto, anno funesto”? Per quanto concerne il buon Saphir, per ora sembrerebbe proprio di no. Le premesse per un gran 2016 ci sono tutte per il centrocampista franco-algerino che spegne oggi 24 candeline ma che, nel suo tortuoso percorso da Castres a Casteldebole, passando per Grenoble (squadra dove lo scoprì Salvatore Bagni nel 2011), Milano (sponda Inter), Southampton (appena 26 giorni ad Agosto 2014), Sassuolo ed Algeri, un 29 Febbraio che ha incrociato solo 5 volte, anche se, come dice lui in una recente intervista, il compleanno l’ha sempre festeggiato. Come ci spiega Massimo Vitali nel suo articolo, lunedì sarà una data importante anche per un altro motivo: saranno passati tre mesi dal 27 Novembre e da quell’esclusione dalla lista dei convocati per la trasferta di Torino. Un segnale forte che ha risvegliato l’orgoglio sopito di Taider, trasformandolo in forza per migliorarsi e dare il 100% per la squadra, spazzando via definitivamente i malumori estivi. Per cogliere appieno il mutamento del numero 8 rossoblu bisogna ritornare ai torridi giorni di Agosto, quando il franco-algerino entro lestamente nelle mire di Corvino ma, per la firma del contratto, impiego tre intere settimane. <<C’erano altre opportunità, le ho valutate per bene e alla fine ho scelto di tornare a Bologna>>, così disse il giorno della sua presentazione per giustificare la lunga attesa per la chiusura del suo trasferimento. Ora che tutto sembra tornato come ai tempi di Pioli (suo primo mentore in rossoblu) lo possiamo affermare con certezza: il Taider di inizio campionato non era convinto che la sua scelta fosse effettivamente quella migliore. D’altro canto, quello era un Bologna ancora “work in progress”, una squadra <<con più giornalisti che giocatori>> (una massima di Delio Rossi che esprime alla perfezione la situazione ai tempi del ritiro di Castelrotto), un organico infoltito in quattro e quattr’otto agli ultimi giri di orologio del mercato, pieno di potenziale ma anche ricco di numerose incognite. L’avvio traumatico di campionato di certo non ha cancellato i dubbi di Saphir, ombra di sé stesso in quel Bologna, fuori forma sia mentalmente che fisicamente, complice una preparazione estiva con l’Inter da separato in casa e già con la valigia pronta per un’altra avventura e una situazione che non aveva fatto altro che acuire i suoi dubbi: ma che squadra è questo Bologna così malmesso? Probabilmente serviva solo una scossa ed un allenatore che non si facesse problemi nel dargliela. Complimenti quindi a Donadoni nel suo lavoro di recupero, ma soprattutto complimenti a Taider che dal quel 28 Novembre (senza calcare il campo) in poi, ha giocato sempre: 12 partite consecutive dal primo minuto, macinando chilometri, recuperando palloni e facendo esplodere tutta la sua grinta. Un ottimo modo per rendere onore al numero 8 sulla sua schiena che fu di Bulgarelli. Buon compleanno (e ben ritrovato) Saphir.

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