Basket
Dell’Aquila e il Leone S3 #36 – Confronto Totale
Ci si avvicina a Gara 3 tra le polemiche. Dal campo agli spalti, il confronto è totale tra Fortitudo e Trapani
Il miglior clima possibile per una serie di finale playoff? Non esattamente. Polemiche, minacce e scontri fuori dal campo, confronto totale sul parquet senza esclusione di colpi.
La finale tra Fortitudo e Trapani non si sta facendo mancare proprio nulla e se nelle prime due gare è successo tutto questo, i capitoli bolognesi (uno almeno è assicurato) promettono ulteriori scintille.
In campo
Prima di passare alle “scaramucce” extra campo (anche se si potrebbero utilizzare termini decisamente più forti), è necessario dare un’occhiata a ciò che dovrebbe essere il punto focale della sfida. La sfida stessa, la partita, anzi partite, di basket.
Gara 1 è stato lo show di Notae al quale nessun biancoblu ha potuto rispondere con le stesse armi. I suoi 39 punti, uniti all’infortunio di Aradori pochi possessi dopo la palla a due, hanno marcato la differenza che ha consegnato il successo ai padroni di casa.
Parzialmente al contrario, Gara 2 è stata una battaglia fatta di grinta e intensità fino alla fine. Se l’approccio di Bologna è stato spiazzante per i padroni di casa, il secondo tempo ha evidenziato i soliti limiti dei biancoblu. Nel finale sono mancate le idee offensive, fornite quasi unicamente da un Ogden comunque limitato dai falli e tornato dalla Sicilia con 10 punti di sutura alla mano.
Sugli spalti
Uscendo dal parquet, la storia è nota e certamente non noiosa. A partire dalla vicenda caro-biglietti, passando per gli screzi post-partita e arrivando richiesta recente di Antonini di chiusura delle porte per un eventuale Gara 4, ogni giorno c’è qualcosa di nuovo da commentare.
Avvincente in termini di “spettacolo”, molto meno se si pensa ai possibili disagi che tutto questo può creare, logistici “in primis”.
Il Paladozza è pronto ad accogliere a modo suo la delegazione Shark, mettendo ben in chiaro di cosa può essere capace il Madison di Piazza Azzarita. Per il resto toccherà ai giocatori. Per quanto l’ambiente possa essere un prezioso sesto uomo, allungare sul campo la serie deve essere un obiettivo ben interiorizzato dalla truppa di Coach Caja alla prima vera e propria partita da dento o fuori della stagione.
Impresa biancoblu ancora possibile?
Il compito della Fortitudo, però, si presenta molto complicato. Il 2-0 porta Trapani ad un passo dalla serie A con tre colpi del k.o. a disposizione.
Se, oltre a quella di Aradori, dovesse essere confermata anche l’assenza di Mark Ogden allora la missione ribaltamento delle “Finals” assumerebbe i toni dell’impresa.
E’ vero, il fattore campo non si discute ma è anche vero che coach Diana il parquet del Palazzo, così come il suo calore, lo conosce bene. Sa preparare bene i suoi all’ambiente tenendo il focus sull’obiettivo.
Cosa manca a questo confronto totale? Un epilogo, che sia amaro o dolce per la Effe, rimarrà difficile cancellare una stagione decisamente positiva che possa lanciare le basi del futuro tra le grandi del basket italiano.
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