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Calciomercato Bologna – A Casteldebole, uniti, si lavora senza sosta

A Casteldebole ci si appresta a fare una nuova mini rivoluzione, dettata dal modulo di gioco di Vincenzo Italiano.

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Marco Di Vaio e Claudio Fenucci in attesa di Italiano
Marco Di Vaio e Claudio Fenucci (© Damiano Fiorentini /1000cuorirossoblu.it)

La scelta del tecnico (Vincenzo Italiano) era il primo passo, necessario e di pianificazione. Oggi a Casteldebole tutta la dirigenza sta lavorando senza sosta, per pianificare il prossimo futuro, a partire dai primi di luglio.

Azzerata (o quasi) la parola week end, Fenucci, Sartori e Marco Di Vaio stanno programmando la nuova stagione che inizia fra poco più di tre settimane.

La seconda rivoluzione di Sartori

Partiamo da un assunto: Vincenzo Italiano gioca con un modulo 4 3 3, ogni tanto mutuando il 4 2 3 1, e ai suoi interpreti chiede disponibilità per un gioco molto differente rispetto a quello di Motta. Quello che è importante è uscire dal confronto di un recente passare, concentrandosi sul presente e sul futuro, con uno stile di gioco molto differente. E’ importante chiudere velocemente con i ricordi e valutare nuovi sistemi di gioco per nuovi importanti traguardi, fra cui la Champions.

I primi movimenti e le scelte (anche quelle dolorose) in accordo con Vincenzo Italiano

Ma cosa serve attualmente al neo tecnico del Bologna? Riassumiamo in sei ruoli, a seconda che ci siano delle uscite o meno. In difesa, sulla fascia destra occorre un vice Stefan Posch, formato Champions e un sostituto di Calafiori, qualora arrivasse per il centrale una offerta stratosferica.  Inoltre un terzino sinistro titolare, visto che, per il momento, Kristiansen non viene confermato. E siamo a tre.

A centrocampo l’alternativa a Lewis Ferguson, per dare allo scozzese il tempo per rientrare in forma fisica perfetta; un esterno d’attacco di altissimo livello (vista anche la non conferma di Alexis Saelemaekers) e per finire una punta addosso che porti molti più gol di quelli che ha fatto sin qui Zirkzee. I nomi in attacco, almeno gli ultimi, sono Pavlidis, Duran e Broja.

Quindi si tratta di mettere in atto una seconda mini rivoluzione, rispetto a quella fatta nello stesso periodo l’anno scorso, ma che sia funzionale al nuovo inquilino della panchina rossoblù.

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