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Calciomercato Bologna – Anche il Benfica su Gosens
Anche il club portoghese sarebbe interessato all’esterno tedesco
Uno degli obiettivi principali del Bologna in questa fase del calciomercato sembra essere Robin Gosens. Il tedesco potrebbe diventare il “padrone” della fascia sinistra, vista la sua duttilità tattica e la sua esperienza in Serie A. I rossoblù hanno già presentato la prima offerta per il giocatore dell’Union Berlino, ricevendo tuttavia un rifiuto. Giovanni Sartori vorrebbe regalare a Vincenzo Italiano una certezza per la sua rosa, e per questo motivo non demorde. Il dirigente lodigiano si farà nuovamente avanti per l’ala teutonica già nelle prossime ore.
Concorrenza portoghese
Tuttavia, nelle ultime ore, su Gosens pare essere aumentata la concorrenza internazionale. Dopo l’interessamento scemato della Lazio, a farsi avanti pare sia il Benfica. La formazione portoghese, che peraltro sta chiudendo l’acquisto di Vangelis Pavlidis, avrebbe iniziato i colloqui con la formazione tedesca per Gosens. I portoghesi sarebbero pronti a prendere Gosens in questo calciomercato, magari in prestito come lo stesso Bologna.
L’Union Berlino non vorrebbe però rischiare di ritrovarsi Gosens la prossima estate come esubero non riscattato e anche al Benfica avrebbe chiesto l’obbligo di riscatto. Non si tratta di un blitz, ma di un interessamento che sicuramente mette fretta al Bologna che stava preparando una nuova offerta per il tedesco.
Gosens preferirà Sartori?
La speranza per i rossoblù è che Robin Gosens possa far valere una sua eventuale preferenza per una nuova collaborazione con Giovanni Sartori. Se il Benfica ha sicuramente disponibilità economiche maggiori del Bologna allo stesso tempo a parità di offerta all’Union Berlino e, con uno sforzo, anche al giocatore, il tedesco potrebbe preferire un contesto dove conosce già perfettamente il dirigente responsabile dell’area tecnica.
Intanto, i rossoblù dovrebbero essere ormai prossimi a presentare la loro seconda offerta per Gosens. Al Bologna, l’Union Berlino avrebbe chiesto di aumentare di qualche milioni l’offerta (da 7, almeno a 9) e inserire l’obbligo del riscatto.
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