Basket
Teo Alibegovic: «Vogliamo essere competitivi per la promozione, ma senza fare pazzie»
Il vice Presidente e Leggenda della Fortitudo, intervistato sul Messaggero Veneto, ha parlato di mercato e della prossima stagione.
Il vice Presidente e Leggenda della Fortitudo Teoman (Teo) Alibegovic è stato intervistato da Giuseppe Pisano qualche giorno fa per il Messaggero Veneto, quotidiano del Friuli Venezia Giulia. L’ex cestista bosniaco si è espresso sul prossimo campionato, sulle squadre di Serie A2 tra le quali anche la APU Udine e sulla Fortitudo. Di quest’ultima ha dichiarato di voler essere in corsa per la promozione, ma senza fare follie di mercato.
L’intervista a Teo Alibegovic
Le parole sulla Fortitudo
Sul prossimo campionato di A2: «L’anno prossimo mi aspetto un torneo almeno il 30-35% più difficile di quello appena trascorso. Ci saranno 38 partite di regular season e 8 turni infrasettimanali. Inoltre non ci sarà la fase a orologio, che reputo un falso valore».
Sulla Fortitudo e le ambizioni: «Vogliamo fare una squadra forte e competitiva, ma senza fare pazzie. Se saremo in corsa per la promozione, non ci tireremo indietro. Fantinelli è da sei anni alla Fortitudo ed è il capitano: per portacelo via avrebbero dovuto fare un’offerta stratosferica. Lui è legatissimo alla squadra e all’ambiente, il rinnovo del contratto non era certo un problema di soldi. L’aumento che gli abbiamo dato se lo è meritato per il suo rendimento in campo».
Il mercato e le avversarie dei biancoblù
L’ex co-protagonista della coppia da sogno con Dallas Comegys, nato in Bosnia e cresciuto in Slovenia e padre di Mirza, Amar e Denis, oltre che zio di Luka Garza, a loro volta cestisti, ha parlato anche del mercato e di una avversaria della Effe nella prossima stagione.
Sulla fase ad orologio: «Nella seconda fase c’erano squadre kamikaze che davano tutto e altre come noi che dovevano stare attente agli infortuni che sono arrivati lo stesso».
Sul mercato e la nuova APU Udine: «Udine ha un buon direttore sportivo come Gracis. Conosce bene la pallacanestro avendo giocato e poi lavorato da dirigente per tanti anni a Treviso. Johnson (nuovo innesto dei bianconeri ndr.) per me è un buon giocatore, può servire, la chimica dirà. Si possono prendere anche i migliori giocatori ma poi rischiare di non fare bella figura».
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