Joshua Zirkzee: una farfalla col pungiglione (Più Stadio)

Joshua Zirkzee andrà in Inghilterra, al Manchester United. Un colpo doloroso per i tifosi, nonostante fosse ben preventivato. Ma, almeno lui, si allontanerà da idolo del popolo bolognese, deliziato dalle sue giocate.

Di giocatori con la sua classe, il Dall’Ara ne ha visti pochi. Forse nell’ultimo decennio soltanto Arnautovic, che pure era più discontinuo, poteva eguagliarlo come genio calcistico.

L’impatto in rossoblu di Zirkzee

All’inizio, riserva proprio dell’austriaco, era oscurato e poco decisivo. Tutto ciò fino all’estate scorsa, in cui il nativo di Florisdorf si è allontanato da Casteldebole per vestire la maglia nerazzurra. Nonostante i dubbi iniziali dei tifosi, che non lo ritenevano pronto, l’olandese ha subito preso in mano la squadra, sin dal primo match contro il Cesena. I suoi gol sono stati decisivi, ma ridurre il suo impatto alle reti segnate sarebbe ingrato. 8 assist e tantissime giocate da sogno per il nativo di Schiedam, che ha fatto innamorare una piazza intera delle sue movenze indimenticabili.

La prima stagione

Proprio perché era la riserva nel suo ruolo, il minutaggio del classe 2001 è stato ridotto a qualche spezzone di gara, durante la sua prima stagione rossoblu.

2 gol, Napoli a inizio campionato, Lecce alla fine, che hanno mostrato un talento ancora acerbo, una farfalla che però non fa male. Almeno con continuità.

L’anno passato e la qualificazione in Champions

12 marcature fondamentali di Zirkzee hanno trascinato la squadra in Champions League. L’impressione è che, con la fiducia del mister, sia cresciuto tantissimo, facendo nascere il suo “pungiglione”. Una punta scomoda per ogni difensore, che può svariare, attaccare l’area e tirare da fuori. Ma che, con molta umiltà, ha sempre difeso quando c’era bisogno, abbassandosi e diventando un’arma nei calci piazzati, anche difensivi.

Il rapporto con la città

Prima di andare via, la punta ha dichiarato che amerà e tiferà sempre per i rossoblu. Un’esperienza che lo ha fatto maturare molto, e lo ha reso un campione. E pensare che, dopo l’esperienza di Parma, in Italia non voleva nemmeno tornarci…

Fonte – Davide Centonze, Più Stadio

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