E’ il tuo momento, Nicolò (Il Resto del Carlino)

Nicolò Cambiaghi ha sempre avuto in Giovanni Sartori un suo grande estimatore. Nicolo, classe 2000, è figlio della Brianza ed è lì che ha mosso i suoi primi passi, a Vimercate. Ma i suoi primi ricordi di “calcio giocato” sono di quando lui aveva 8 anni.

Il primo Cambiaghi e le maratone estive

In estate Nicolò scendeva con tutta la famiglia a Tropea, dove il giovane Cambiaghi affrontava maratone footbalistiche di ore e ore, in un campetto di cemento. Giocare e giocare, il verbo che esprimeva la passione, per ore intere in questo “Camp Nou” calabrese. Partite interminabili contro ragazzi più grandi di lui che, a 8 anni, dribblava tutti e concludeva spessissimo in rete. Anche 3-4 gol ad incontro.

Il suo piede forte è il destro, ma anche il sinistro è un piede che gli permette la giocata. Per questa sua duttilità, Nicolò riesce a giocare in maniera egregia su entrambe le fasce, giocando da esterno o da seconda punta.

A Bergamo mai con la prima squadra

Sartori, che ha un debole per lui, se lo è trovato al quartier generale nerazzurro, dove era approdato alla tenera età di nove anni. Cambiaghi ha percorso tutto l’iter delle giovanili atalantine, ma non ha mai esordito in prima squadra, rimanendo in panchina, dopo alcune convocazioni. E’ stato compagno di squadra di Musa Barrow («Stai sul pezzo perchè Gasperini è imprevedibile e potrebbe anche farti debuttare»), di Papu Gomez, che lo aveva apostrofato sul fatto di utilizzare sempre il doppio passo («Sei veloce, ti basta un tocco per spostare la palla!!»).

Ma il suo destino non prevedeva l’Atalanta: Reggiana, Pordenone e poi due anni a Empoli, dove in 66 partite giocate ha segnato 8 reti e fornito 7 assist. Insomma squadre molto differenti dal Bologna, per caratura, dove infine è arrivato.

A Bologna per Cambiaghi la possibile consacrazione definitiva

Arrivato pochi giorni fa, con il placet di Italiano e tutta la stima di Sartori, Cambiaghi ha la possibilità di esprimersi in una squadra di prima fascia ed esternare tutto il suo valore, Champions compresa.

In bocca al lupo Nicolò.

(Fonte Massimo Vitali, RdC)

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