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Giovanni Sartori: «Faccio il mio lavoro con amore e passione»

Il Responsabile dell’Area Tecnica del Bologna ha parlato di calciomercato insieme a Sportitalia

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GIOVANNI SARTORI, calciomercato bologna ©BOLOGNA FC 1909
Giovanni Sartori (©Bologna FC 1909)

Il Responsabile dell’Area Tecnica del Bologna Giovanni Sartori ha rilasciato un’intervista telefonica a un programma di Sportitalia. Il “Cobra”, come viene soprannominato dal popolo rossoblù, ha parlato soprattutto delle prossime strategie di mercato del club. Ecco alcune delle sue dichiarazioni.

Giovanni Sartori sul calciomercato del Bologna: «Quella di Hummels è una delle trattative che stiamo portando avanti, ma non è l’unica»

Si aspettava che il gruppo che avete creato arrivasse a questi risultati alla guida di Thiago Motta?
«Avevamo un po’ di speranza di poter migliorare il nono posto dell’anno precedente. Arrivare settimi per noi sarebbe stato veramente un grandissimo successo. Si è lavorato in quella direzione, poi si sono incastrate bene una serie di cose: dai nuovi acquisti, alla vecchia guardia, al miglioramento del lavoro dello staff tecnico, che ha fatto un grandissimo lavoro. I giocatori sono cresciuti, loro stessi sono cresciuti e hanno fatto crescere anche la società, che alla fine ha fatto un ottimo lavoro mettendo a disposizione del tecnico dei buoni giocatori che alla fine si sono dimostrati ottimi».

Mercato: Calafiori all’Arsenal. In entrata lavorate su Hummels, si parla di stallo: cosa è successo?
«Quella di Hummels è una trattativa ma non è l’unica, ce ne sono altre che teniamo aperte. Per andare a prendere un giocatore bisogna trattarne diverse. Tutti sanno che abbiamo avuto un contatto tempo addietro, ora stiamo valutando quello che offre il mercato. Abbiamo trattato e trattiamo anche altri. Quando arriverà una risposta da una delle prime tre scelte procederemo, che sia Hummels o che sia uno degli altri. Abbiamo fatto la scrematura del lavoro arrivando a questi tre nomi: il primo che ci dirà di sì verrà preso».

Zirkzee: qualche retroscena? Le dispiace che non sia almeno rimasto in Italia?
«Purtroppo per lui c’era la doppia clausola che coinvolgeva il Bayern Monaco, quindi siamo stati spettatori. Secondo me ci hanno provato in tanti ma alla fine non sappiamo realmente come siano andate le cose. Sono arrivati all’ultimo momento i dirigenti del Manchester United che ci hanno scritto che avrebbero fatto valere la clausola e da lì siamo partiti con i documenti. Grandi retroscena non ce ne sono perché tutta questa cosa della clausola è figlia del momento in cui è stato chiuso il suo acquisto, nell’ultimo giorno del mercato, dove abbiamo dovuto accettare ogni clausola. Perché se fosse saltato lui non avremmo avuto altri in mano. Come in tanti casi a volte sei incudine, altre martello».

Saelemaekers non lo avete trattenuto. Che ne pensa di lui? Può affermarsi anche al Milan?
«Ha fatto un buon campionato da noi. Si aspettava di essere determinante, di risolvere fin da subito lui tutte le problematiche del Bologna, via via si è calato perfettamente capendo cosa doveva fare. Non è stato riscattato per motivi soprattutto economici, è un ragazzo meritevole, ci stava bene nel Bologna. Nella rosa del Milan secondo me ci può stare bene, poi bisogna vedere quali sono le esigenze di Fonseca (che può vederla in maniera diversa da noi)».

Il Cobra prosegue: «Se sono tra i migliori? Vi ringrazio ma in realtà mi piace solo fare il mio lavoro con amore e passione»

Nonostante la genialità e la mente brillante, il Cobra è caratterizzato anche da un’umiltà disarmante. Alla domanda «Lei è fra i migliori, può dirci come nasce il colpo ‘alla Sartori’?», il Responsabile dell’Area Tecnica rossoblù ha risposto: «Vi ringrazio ma non sono fra i migliori, mi piace fare il mio lavoro con grande amore e passione. I mercati sono ormai globalizzati, di giocatori se ne possono trovare ovunque perché alcuni campionati sono cresciuti tantissimo, lo vedi anche a livello di Nazionali. Ci sono Paesi che offrono buone opportunità. Anche noi vorremmo puntare sui giovani italiani ma purtroppo, e lo dico con grande dispiacere, i giovani italiani sono fuori mercato. Allora necessariamente si è costretti a virare sugli stranieri. Che per qualità/prezzo e salario ti danno qualcosa in più a livello tecnico ed economico, dando l’opportunità di essere concorrenziali».

(Fonte: sportitalia.it)

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