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IL GRILLO PENSANTE – Su il sipario

Per Italiano Parte ufficialmente il campionato di Serie A tra dubbi e speranze di un Bologna iscritto ad una storica Champions League.

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Vincenzo Italiano, al lavoro a Casteldebole per preparare la stagione Champions del Bologna
Vincenzo Italiano, al lavoro a Casteldebole, Bologna-Udinese ©Bologn Fc 1909

Per il Bologna e Vincenzo Italiano l’ora è giunta. Si alza il sipario su una stagione già destinata ad essere vergata sui libri di storia. E’ la prima partecipazione assoluta in Champions League dello squadrone che negli anni ‘60 tremare il mondo faceva.

Le difficoltà di un inizio

Tanti protagonisti della spumeggiante cavalcata che ha portato ad un risultato epico sono migrati verso altri lidi.  Alcuni sono stati rimpiazzati, altri hanno lasciato lacune ancora da colmare, di certo Casteldebole è un cantiere aperto che attende di essere completato in grande stile. Ci sono palcoscenici troppo grandi da onorare per non attrezzarsi nel migliore dei modi.

Tanti cambiamenti in rosa responsabilizzano il lavoro di mister Italiano

L’ammiraglio che ha guidato la nave rossoblu verso l’isola del tesoro ha ammainato bandiera per issare quella bianconera all’ombra della Mole; al suo posto ha scavallato l’appennino Vincendo Italiano, scelta logica per similitudini tattiche verso il suo predecessore. L’intento è non rendere troppo traumatico il cambio della guardia in una squadra che sta registrando parecchi avvicendamenti, ben 4 titolari son partiti (Zirkzee, Calafiori, Saelemaekers e Kristiansen) lasciando un debito di certezze che non è così scontato saldare.

In una situazione di parziale metamorfosi come quella attuale la mano del tecnico può fare tutta la differenza del mondo, è uno chef che eredita una ricetta in cui vengono sostituiti parecchi ingredienti…sarà in grado di reinventare piatti altrettanto succulenti o addirittura più gustosi?

Un mercato pieno di speranze e difficoltà

Il mercato procede un po’ a singhiozzo, tutte le trattative per portare in Emilia un difensore di livello internazionale ed un centrocampista di spessore sono cristallizzate in un arrocco generale di tutti i club coinvolti. L’ideale disegno di completare la rosa entro l’inizio del campionato si è rivelata una chimera.

Un mercato condiviso con Italiano

Restano appena un paio di settimane per centrare gli obiettivi prefissati in trattative che assomigliano sempre più a prove di resistenza. Più a lungo si tiene duro e più si confida di strappare le migliori condizioni nell’affare. Indicativamente quanto sta facendo il Lille con Logan Costa, il Braga con Niakatè e almeno altri 3-4 club proprietari di difensori accostati al Bologna.

La complicità con Sartori

Forse Sartori starà ridendo sotto i baffi di tanto fumo negli occhi ma un po’ di apprensione nella tifoseria c’è. E non tanto per il timore di non acquisire un nuovo difensore che raccolga la pesante partenza di Calafiori, certamente arriverà, ma che tale eredità venga raccolta da qualcuno effettivamente meritevole. È una mossa da non sbagliare, motivo forse per cui tarda ad arrivare. Per la casella in mediana l’eccessivo temporeggiare su Alexander Prass ha però portato l’austriaco a firmare con l’Hoffenheim, non sempre l’attesa è la migliore strategia.

Nel frattempo si apre il campionato al Dall’Ara contro l’Udinese

In un contesto quindi di “work in progress” in cui le considerazioni valgono tutto e nulla, è arrivata (finalmente) la prova del campo. A misurare la prima febbre al nuovo Bologna di Italiano arriverà al Dall’Ara l’Udinese di Runjaić, il tecnico più sconosciuto della serie A (proveniente dal Legia Varsavia) ma proprio per questo il più indecifrabile.

I friulani negli ultimi anni sono compagine piuttosto indigesta. Anche in caso di vittoria rossoblu sono state spesso sudate le proverbiali sette camicie, soprattutto per la fisicità con cui vengono costruite le rose bianconere. Quantomeno sarà assente un pericoloso elemento d’imprevedibilità come il figliol prodigo Alexis Sanchez anche se, nello scrutare le infermerie, stanno decisamente peggio i rossoblu. In un anno tanto cruciale non ci possono però essere alibi. Per l’esordio tra le mura amiche, è arrivato il momento di capire di quale pasta è fatto questo Bologna formato Champions.

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