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Verso Napoli-Bologna, Parlato (Sportitalia): «Conte la squadra devono reagire. Bologna con Italiano? Difficile giudicare ora»

Il corrispondente che si occupa delle vicende di casa Napoli ci racconta questa vigilia azzurra

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Verso Napoli - Bologna, un centrocampista in più per Conte
Kvicha Kvaratskheila (© SSC Napoli)

Il Bologna torna a Napoli, pochi mesi dopo la grande vittoria-Champions di maggio.

L’avvio di stagione rossoblù avrebbe meritato un risultato diverso dal pareggio. Gli Azzurri di Antonio Conte però non se la passano meglio, anzi. Dopo un esordio da brividi in Coppa Italia, alla 1^ sono crollati a Verona. E, di fatto, hanno proseguito la stagione da incubo dell’anno scorso. Per parlare di questo match, abbiamo intervistato il collega corrispondente di Sportitalia da Napoli, Manuel Parlato.

Ciao Manuel. Il Napoli domani affronta il Bologna, ma arriva da un ko a Verona pesantissimo. Una sconfitta che è sembrata un prosieguo della passata stagione.
«Ciao Stefano. Guarda, che Conte non avesse la bacchetta magica, come tutti gli allenatori, lo sapevamo. Così come sapevamo che il Napoli veniva da una stagione fallimentare. E pensavamo si potesse dar vita ad una ricostruzione in tempi più rapidi. Conte, alla vigilia della partita di Verona, ha usato proprio la parola “rifondazione”. Ma poi non si è vista sul campo, anche perché 10/11 arrivavano dalla scorsa stagione. Questo non può giustificare la prestazione, perché dopo il vantaggio del Verona, il Napoli non reagisce. Ma credo ci sia un problema di carattere mentale su cui Conte dovrà necessariamente lavorare».

Quindi che squadra troverà il Bologna?
«In questo momento il Napoli è una squadra da cantiere aperto. Chi pensava, diceva che con Conte il Napoli potesse immediatamente tornare a vincere lo scudetto, raccontava una favola. Bisogna ricostruire tenendo presente il 10° posto dello scorso anno. Anche per un discorso economico. Perché il Napoli, dopo gli investimenti di questa estate pur senza coppe, non può permettersi un altro anno così. Nonostante abbia speso e stia spendendo tanto: 40 per Buongiorno, 12 per Marin, 18 per Gilmour, preso Conte e ora 30 per Lukaku. Il tutto senza la certezza di cedere Osimhen, che ha una clausola rescissoria superiore al rendimento del calciatore».

Perciò ci si attende una risposta immediata dalla squadra di Antonio Conte.
«La gara col Bologna la scorsa stagione valse per i rossoblù la vittoria decisiva per l’approdo in Champions League. Per il Napoli, quella contro il Bologna domani, non dico sia una gara decisiva ma è una partita importantissima per avere una risposta immediata dopo la figuraccia del Bentegodi».

Ti aspettavi un Napoli così? Proprio perché 10/11 erano calciatore della stagione scorsa, ci si aspettava magari una reazione.
«Contro il Verona poteva essere una partita molto diversa. Già prima hai dovuto inventare la difesa con Juan Jesus al posto di Buongiorno infortunato. Poi, l’occasione nel finale di primo tempo l’ha avuta con Kvaratskheila, prima di farsi male. Sull’1-0, la traversa di Anguissa avrebbe potuto modificare il corso della partita. La cosa che fa male è il fatto che dopo il 2-0 il Napoli si è sciolto come ha detto Conte. E questo non può accadere. Il Napoli deve ritrovarsi mentalmente già dalla sfida col Bologna. Se non dovesse arrivare una prestazione completamente diversa, dovremmo già cominciare a pensare che qualcosa non va. E non dipende solo dal mercato».

C’è un distacco tra squadra e tifoseria? Anche per come è stata gestita l’estate con tanto tempo passato lontano dalla città.
«La tifoseria, a prescindere, è dalla parte di Conte. Sanno che è stato preso il più bravo per rimettere a posto le cose. Anche se l’anno scorso tre allenatori non ci solo riusciti. Siamo passati da De Laurentiis che diceva che il Napoli poteva essere allenato da tutti, al fatto che ci sia un grande allenatore chiamato a rinfondare la squadra. Ritengo che il Napoli da questo momento potrebbe anche non giocare sempre a quattro e a tre in difesa, perché ha faticato. E alla luce di quello che abbiamo visto con Anguissa e Lobotka, potrebbe cambiare qualcosa».

Venendo all’avversario del Napoli, come vedi il Bologna con Vincenzo Italiano in panchina?
«Nel cambio tra Thiago Motta e Italiano è chiaro che non hai la stessa personalità. Vincenzo Italiano è un ottimo allenatore, ma avendo visto finora una sola partita non ci si può sbilanciare. La cosa cui posso giudicare Italiano è che la sua Fiorentina era una squadra che rischiava tanto in difesa e segnava poco in attacco. Ora per quanto riguarda il Bologna ci vorrà del tempo per trovare i meccanismi giusti, ma il banco di prova di domani sarà importantissimo anche perché giocherà con un Napoli molto deluso dalla prima partita di campionato».

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